Zona off limit in Clarea per gli scavi archeologici

Watermarked Image2Si è ripetuta ieri la situazione che in Clarea ha caratterizzato la settimana precedente, nei giorni dal martedì al venerdi, quella dell’impossibilità di raggiungere prima delle diciotto il cantiere, il presidio no tav, il campo della memoria. E naturalmente di portare in visita persone all’insediamento neolitico nei boschi sovrastanti, un vero patrimonio ancora integro, a differenza del museo archeologico, da due anni occupato dalle Forze dell’Ordine e la necropoli, praticamente distrutta a causa del passaggio dei mezzi militari nell’occupazione iniziata a fine giugno  2011.

E così per qualsiasi persona che giunga dal sentiero proveniente da Giaglione, e questo per tutto il giorno, è impedita la prosecuzione dalla presenza delle Forze dell’Ordine che stazionano stabilmente sul ponte del Clarea. Impegnate a far valere una decisione presa, si dice, di ordine pubblico, ma che per il momento non è suffragata da nessuna ordinanza.

La ragione? Quella dei lavori che si stanno effettuando nel bosco che precede il cantiere, quella stessa area che dovrebbe vedere realizzata la strada di collegamento fra Giaglione e Chiomonte.

Gli interventi che in questi  giorni caratterizzano il luogo vedono l’apertura di alcuni scavi archeologici, l’ultimo dei quali iniziato proprio ieri, un intervento questo fatto in sordina, da personale ( tecnico ed operaio) occupato a dialogare, come pare, unicamente con LTF. Cosa questa sicuramente singolare, vista la particolarità del  luogo, segnato dalla presenza  di insediamenti neolitici ed interessato anche da una notevole fortificazione, costruita negli anni intorno al 1600, della quale rimangono tracce evidenti in luoghi in prossimità e della quale si fa memoria quando si parla della battaglia di Susa.

Watermarked Image1Gli scavi stanno mettendo in luce tracce di muri che andrebbero viste con attenzione da esperti neutri, questo per fugare ogni più piccolo dubbio sulla trasparenza degli interventi, offrendo certe garanzie di tutela. In questa zona si può constatare come non vi siano tracce di sabbia di torrente, questo perché, fino agli anni intorno al 1930, il torrente Clarea scorreva, facendo una grande ansa, proprio nella zona all’interno del cantiere e quindi non in quest’area.

Ed è possibile che in questi giorni rinvenimenti ve ne siano stati, di altra natura, considerata la presenza, la scorsa settimana, di personale della Polizia scientifica…. C’è chi ipotizza il ritrovamento di qualche caduto nel corso della battaglia di Susa, chi sta pensando a incidenti in epoca più recente…

Per il momento nessuna notizia ufficialmente trapela… Evidente quindi l’attenzione posta nel capire quale è la rilevanza di questo intervento. Per evitare, tra l’altro, che le tracce del passato, importanti per la memoria di chi qui in questa valle ci vive, vadano cancellate, anch’esse immolate sull’altare della grande opera che si vuole realizzare….Watermarked Image3

Gabriella Tittonel

28 maggio 2013