Vertice Italia-Israele: occupazione dei territori con il Tav?

Con Israele nell'innovazione tecnologica, partecipazione industriale e naturalmente impegno militare con esercitazioni comuni.

Il 2 dicembre si terrà a Roma il vertice tra Italia e Israele che avrebbe dovuto svolgersi originariamente a Torino. Obiettivo dell’incontro è il rafforzamento dei rapporti bilaterali tra i due Paesi, così come indicato dal governo italiano con le dichiarazioni del presidente del Consiglio Gianni Letta. La cooperazione con Israele riguarda ambiti diversi: innovazione tecnologica, partecipazione di aziende italiane a commesse israeliane e collaborazione in ambito militare con l’adesione a esercitazioni comuni sia in territorio israeliano che  italiano.

foto no verticeI comitati che fanno capo al coordinamento “Mai complici di Israele” hanno organizzato una serie di iniziative di protesta e di controinformazione nei confronti del vertice di Roma. La pagina del coordinamento su Facebook illustra il programma delle iniziative che avranno luogo a partire da venerdì 29 novembre.

Secondo i promotori l’atteggiamento del governo italiano ignora la condizione di violenza continua subita dai Palestinesi a seguito dell’occupazione militare dei territori da parte di Israele. La situazione si è aggravata con la costruzione del “Muro dell’Apartheid” voluto dagli Israeliani: i Palestinesi sono sempre più isolati e messi in condizioni di non poter coltivare la propria terra. Una vera e propria azione di colonialismo violento che giunge a compiere atti configurabili come pulizia etnica.

foto pizzarotti

In questo contesto considerano inopportuno che ci siano aziende italiane, come la Pizzarotti di Parma, che partecipano alla costruzione di infrastrutture volte a l’ulteriore isolamento del popolo palestinese. Ne è un esempio il progetto di costruzione di una linea ad alta velocità da Gerusalemme a Tel Aviv. Il  tracciato della linea è stato modificato per evitare il passaggio attraverso la città israeliana di Mevaseret Zion, mentre è previsto il transito nel mezzo dei villaggi palestinesi di Beit Iksa e Beit Surik.

Le organizzazioni che si occupano della salvaguardia dei diritti umani nei territori occupati richiamano l’Italia, stato facente parte della Corte Penale Internazionale,  ai suoi doveri di controllo sulle azioni compiute dai suoi cittadini (compresi i dirigenti delle imprese) che possano contribuire a rafforzare situazioni di crimini in atto in terra di Palestina in palese violazione delle Convenzioni di Ginevra.

Il recente incontro  tra una delegazione No Tav italiana e una palestinese ha messo in evidenza le similitudini tra le lotte condotte nei due Paesi: la difesa del territorio “occupato” da milizie, lo spreco di denaro, lo sfruttamento del lavoro, la volontà di piegare le popolazioni alla ubbidienza e i forti interessi della criminalità organizzata negli appalti.

Le iniziative contro il vertice inizieranno venerdì con un incontro presso la federazione PdCI via Verolengo 180 a Torino.

l’iniziativa prosegue con una manifestazione il 30 novembre alle ore 14 presso la stazione Torino-Ceres (vicino a p.zza della Repubblica) e nei giorni successivi con altre iniziative di dibattito e di informazione sulla situazione drammatica della Palestina.

Davide Amerio 29.11.2013