Veritav o Veri-Fake sul Tav?

COMUNICATO STAMPA

Il sito VERITAV, che propaganda la linea TAV Torino-Lione, a proposito della seduta del CIPE del 22 dicembre 2017, contiene numerose affermazioni non vere sulla parte nazionale della Torino Lione che potrebbero indurre in errore i cittadini e gli amministratori. 

Non è vero 
Il titolo: “Il CIPE del 22 dicembre 2017 dà il via libera al progetto definitivo della parte nazionale” perché il CIPE del 22 dicembre 2017 non ha assunto deliberazioni concernenti la nuova linea Torino Lione e tanto meno la parte nazionale.

Non è vero anche: 
perché il progetto definitivo della tratta nazionale non esiste, dal momento che non è stato approvato neppure un progetto preliminare. In un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale sarebbe un reato procedere con il definitivo dopo che il preliminare non ha avuto l’approvazione.

Non è vero anche:
perché il CIPE ha solo “recepito come informativa”, al 50° posto dell’ordine del giorno, un documento dell’Osservatorio il cui titolo è: “Verifica del modello di esercizio”, vale a dire che ha per oggetto scenari di traffico, verifica delle tendenze evolutive e della capacità della linea nuova e di quella esistente. Di questo documento potremmo quasi rallegrarci perché vengono dimezzate le previsioni del progetto TAV del 2011 e ci sono molte frasi che criticano e smentiscono gli errori delle previsioni passate.

Per il secondo titolo: “Cosa contiene il provvedimento”

Non è vero
anzitutto che esso renda operativa la decisione di revisione progettuale del progetto della parte nazionale italiana presentato da RFI il 28 marzo del 2011 per la VIA.

Non è vero
Perché il CIPE del 22 dicembre 17 non ha assunto delibere sulla Torino Lione e quello del 7 agosto 2017 lo ha fatto solo sui primi due lotti della parte Transfrontaliera italo francese. In particolare il CIPE non si è ancora occupato di deliberare su di un progetto che è letteralmente congelato da sei anni e che prima di essere rivisto dovrebbe essere
“scongelato”

Il documento dell’Osservatorio vale per il titolo che porta e cioè le verifiche di traffico e di capacità: il resto è sostanzialmente una premessa: non sviluppa un insieme di dati per imporsi come suggerimento progettuale e non contiene nemmeno dati che riguardino i costi. Lo stesso Osservatorio lo definisce solamente “opzioni in attesa di verifica”.

Non è vero
che il decreto di approvazione del progetto della parte nazionale della Torino Lione da parte del ministero dell’ Ambiente o del CIPE non sia avvenuto ”perché  è sospeso nell’attesa della approvazione del progetto definitivo della sezione transfrontaliera”. Tale approvazione è già stata data con il parere del CIPE del 20 febbraio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7. agosto 2018 “Sezione internazionale. Parte comune italo francese. Sezione transfrontaliera. Parte in territorio italiano. Approvazione progetto definitivo”.

Il congelamento è dovuto evidentemente ad altri motivi 

Non è vero infine il titolo a lettere cubitali del 3° capitolo: “Il CIPE prende atto del lavoro di project rewiew condotto dall’Osservatorio per l’asse ferroviario. Il CIPE ha ricevuto come “informativa” un documento dell’ Osservatorio sulla circolazione dei treni nella cui premessa c’è anche una sintesi delle riunioni dell’Osservatorio che hanno esaminato una diversa articolazione della fase costruttiva; ma, come si è detto, è una semplice enunciazione, mancano i dati e lo stesso Osservatorio le definisce solo “opzioni in attesa di verifica”.

Pertanto è una esagerazione attribuire al CIPE una “presa d’atto” di soluzioni progettuali su cui neppure l’Osservatorio stesso è in grado di esimersi dalla necessità di fare dei controlli ed acquisire ulteriori elementi. E sopratutto non va dimenticato che la titolarità del progetto della tratta nazionale della Torino Lione è di Rete Ferroviaria Italiana e che le Ferrovie dello Stato sono l’unico soggetto autorizzato a presentare proposte progettuali nella procedura di VIA.

Nella sostanza l’Osservatorio intende accreditarsi sul territorio di una partecipazione progettuale che non ha.

Per quanto riguarda il Contratto di Programma tra Governo e Ferrovie dello Stato per il periodo 2017-2021 questo non ha ancora concluso il suo iter: è stato approvato dal CIPE il 7 agosto 2017 ma deve ancora passare all’esame delle Commissioni parlamentari e poi della Corte dei Conti. L’inserimento di un progetto in questo calderone ha un significato relativo perché in presenza di un progetto già presentato sin dal 2011 è un atto obbligatorio.

Quel che conta poi è la graduatoria di importanza che viene data ai singoli progetti, e nessun comunicato sul contratto di programma parla della tratta nazionale della Torino Lione, segno di un interesse perlomeno tiepido.

In ogni caso questo inserimento e l’approvazione del programma da parte del CIPE non servirebbero ancora a fare partire la tratta nazionale della Torino Lione perché essendo un’opera soggetta a VIA prima occorre il decreto del ministero dell’Ambiente di approvazione; infine la delibera CIPE specifica con le prescrizioni. Quello che è citato nel
comunicato è solo il parere consultivo della commissione tecnica emesso 5 anni fa.

L’argomento ci permette di ritornare sulla questione del progetto della tratta nazionale della Torino Lione per ricordare al Ministero che dopo 5 anni dal termine entro cui, per la legge allora esistente, doveva essere approvata la VIA, i documenti del progetto sono scaduti e che il progetto stesso è da ripresentare in toto.

Il presidente di Pro Natura Piemonte (Mario Cavargna)