Venerdì riprendiamoci i gusti della Clarea

Clarea, sarà un modo nuovo di lottare, ma molto antico nelle pratiche. Il ritorno in una valle devastata

di Gabriella Tittonel

Fra poco sarà primavera e nella neve della Clarea già la nuova stagione freme, la linfa sale dalle radici e raggiunge i rami più minuscoli e teneri, dove le gemme si gonfiano. Tempo di prossima primavera e tempo di luna crescente, l’ideale per l’iniziativa che in Clarea prenderà il via il prossimo venerdi: “Riprendiamo i gusti della Clarea”.

In questo angolo di mondo dove la devastazione della natura è l’imperativo di un progetto scellerato, voluto per assecondare la sete di potere di pochi e sicuro dissanguatore di finanze, il gruppo degli amici che ogni venerdi qui si ritrova inizierà una nuova scommessa nella più che ventennale opposizione alla grande opera.

Qui si vuole ridare vita e futuro ad alcune specie di vegetali, in questo caso specifico ai pochi fichi, di ottima qualità, che ancora crescono fra le vigne abbandonate, fichi che ogni giorno fanno i conti con le polveri, la sparizione di acqua ed il frastuono dei variMargotta-01 macchinari in azione in un’area più simile ad una zona di guerra che ad un cantiere.

“Nei terreni compresi tra l’osservatorio-tettoia, il campo della memoria e la bailatta abbiamo individuato alcuni alberi di fico che vorremmo provare a moltiplicare con la tecnica della margotta. E’ un modo per conservare le varietà di fico che in passato i vignaioli avevano piantato tra i vigneti, ora abbandonati” – così sottolineano i promotori dell’iniziativa. Una bella iniziativa, un concreto segno di speranza, che prevede anche la pulizia dell’area Cantiere-Tavintorno alle piante, con il taglio dei rovi, il recupero dei filari e la sistemazione dei muretti.

Venerdi prossimo dunque si inizia. A tutti è rivolto l’invito a aderire, portando il materiale occorrente per i lavori. Si inizierà alle 10,30 e si terminerà alle sedici, con una pausa, imperdibile, per la pausa pranzo, al sacco, insieme come sempre.

G.T. 24.2.15