Val Susa per il turismo invadiamola con le moto

L'agenzia Ansa pubblica notizia di una tre giorni dedicata al Rock e alle moto per incentivare il turismo. Qualche perplessità è d'obbligo.

di Bruno Garrone.

La notizia è stata pubblicata dall’agenzia Ansa di ieri: a Susa primo Moto&Rock Festival,tre giorni di eventi. 

Ne danno il lieto annuncio la presidente dell’Ascom Torino Maria Luisa Coppa, il sindaco Sandro Plano, il commissario di governo Paolo Foietta.

Pare il mototurismo sia un mercato espansione e, quindi, degno di essere considerato. Nel comunicato si parla di “promozione ed educazione al rispetto delle montagne“, “esperimento di coabitazione fra la sensibilità naturalistica e mototurismo“. Non manca il monito: “sempre ricordando che le nostre strade non sono piste da gara“.

Meritano una citazione le alchimie linguistiche di Foietta: “iniziative che nascono dal territorio e sono a servizio del territorio. C’è un enorme potenziale – aggiunge – nel far coesistere le realizzazioni di nuove opere, la ristrutturazione del territorio, la valorizzazione dei suoi beni culturali e la valorizzazione, in modo non ideologico, delle strade sterrate“.

Non so voi, ma quando mi pongo in un luogo verde di montagna, in mezzo alla natura, al silenzio interrotto da qualche richiamo di volatili o dallo scrosciare dei torrenti e, improvvisamente, il rumore di una moto, magari da cross con una bella marmitta strombazzante, mi passa vicino, o per la strada o sale su per i prati perché il pilota ha deciso che quella è una pista da cross… a me girano i coglioni.

Mi sfugge come la “poesia” della montagna si possa sposare con il turismo in moto, che nel comunicato viene appaiato a quello con la bici e a piedi (sic!). Mi pare ci sia una qual certa confusione. La Valle non ha certo bisogno di altro “rumore”. Le esigenze – economiche – del turismo devono accompagnarsi alle esigenze dell’ambiente e non viceversa.

La “sensibilità” naturalistica si sposa, per sua natura, al silenzio e alla contemplazione, non alle gimkane roboanti. Certo non “tutti” i motociclisti sono dei disturbatori, ci mancherebbe. Molti sono rispettosi e civili.

Ma attendiamo di capire bene cosa significa “mototurismo responsabile” annotando che già oggi sono assenti controlli che impediscano a certi motociclisti di utilizzare i prati e i pendii come piste da motocross e certe azioni spericolate per le strade statali della nostra Valle.

 Così come ci impegneremo a decifrare le frasi di Foietta per capire:

  • quali sono le “iniziative che nascono dal territorio e sono a servizio del territorio” (chi le ha chieste/proposte?)
  • che relazione c’è tra “realizzazioni di nuove opere” e “la ristrutturazione del territorio” (a meno che per “ristrutturazione” non si intenda la “distruzione programmata da parte delle lobby del Tav”)
  • cosa significa ” la valorizzazione, in modo non ideologico, delle strade sterrate” (a meno che egli ritenga “ideologico” chi non gradisce camminare in montagna sulle strade sterrate a fianco di marmitte roboanti, polvere, rumore e un qual certo pericolo per l’incolumità)

In fiduciosa attesa insieme alla fauna che popola la Val Susa.

(B.G. 07.09.16)