Un Virano per ogni stagione …

La nomina di mario Virano a direttore di Telt non è passata inosservata per F. Frediani (M5S) per sospetto di violazioni delle leggi. Il Garante indaga.

di Davide Amerio.

Della politica italiana siamo – purtroppo – assuefatti alle giravolte, ai cambi di schieramento, ai conflitti di interesse. Parlare di conflitti di interessi è come cercare una vergine in un bordello. Nessuno ci mette mano, nessuno se ne cura. La politica dei partiti drogata dalla propria mancanza di dignità, fin dai tempi di Berlusconi, non ha mai avuto intenzione di affrontare la questione.

Questa volta tocca a Mario Virano, gran cerimoniere della linea Tav Torino-Lione, ex presidente dell’Osservatorio sulla Tav  catapultato, senza nemmeno il tempo di dire “Amen”, a direttore generale di Telt, la nuova società, ex LTF, che gestisce i cantieri e gli appalti per l’Alta velocità. Normale? Non proprio secondo il parere di Francesca Frediani , consigliera del M5S in regione Piemonte.

Nemmeno secondo l’Antitrust che ha avviato un procedimento per verificare se l’elezione di Virano a direttore di Telt, avvenuta lo scorso 23 febbraio, lo stesso giorno in cui ha abbandonato la carica di Commissario, rispetti i dettami della legge 215 del 2014 che prevede un periodo di 12 mesi dalla cessazione dell’incarico; sottolinea il garante:

Il titolare di cariche di governo non può ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni ovvero esercitare compiti di gestione in società aventi fine di lucro o in attività di rilievo imprenditoriale”.

La replica di Virano è stata quella del “buon soldato” che ubbidisce agli organi governativi e che presume tali organi abbiano fatto tutto secondo le regole. I suoi avvocati stanno preparando la documentazione da consegnare all’Autorità garante.

Il soldato Virano ha quindi risposto “Obbedisco!” a un ordine ben preciso. Peccato che né a lui, né al ministro Delrio, né al presidente Renzi, sia mai balenato il dubbio che esistono delle ragioni di opportunità politica – e di leggi da rispettare , – nell’assegnare nomine istituzionali.
Ma in fondo cosa può contare mai la legge per un governo che stravolge la Carta Costituzionale dal mattino alla sera?

Un soldatino in più o in meno poco conta. Se Virano non fosse idoneo ci sarà un altro “buon soldatino” da qualche parte da incaricare e certamente al nostro verrà riconosciuto il sacrificio di rinuncia per il bene della “patria”. Olè!

(D.A. 08.09.15)

Fonte: Fatto Quotidiano.it