
di Valsusa Report
Era il lontano 28 ottobre 2005 quando l’allarme nella ditta ex-Beltrame suonava e si scopriva l’incidente radioattivo, una sorgente di cesio 137 veniva fusa accidentalmente. Un camion in uscita veniva fermato e trovate su esso polveri residue dell’attività di fusione dei rottami ferrosi, la ditta così scopriva radioattività nell’impianto fumi,

il forno fusorio veniva bloccato.
Il sofisticato sistema di filtri dei fumi di fusione, racchiude dopo un processo a ripartizione, il materiale polveroso in sfere di quasi un centimetro; vengono portate dai camini dell’acciaieria all’impianto di pellettazione, di lì il carico contaminato in uscita.
Significato, in entrata il carico era passato, l’azienda si dotava così di un sistema che consentisse lo smaltimento in loco del cesio aggrappato ai materiali fusi o entrato in contatto con le apparecchiature di lavorazione per quell’incidente.

Ora il rottame in ingresso viene controllato mediante dei portali di rilevamento radiologico in grado di captare le radiazioni gamma, l’impianto di decontaminazione polveri alla data 04.12.2014 veniva completamente smantellamento presso la ditta ed oggi l’Arpa Piemonte assicura che l’operazione è definitivamente terminata con esito positivo “Dalle misure effettuate si deduce che l’impianto di decontaminazione polveri è stato smantellato e decontaminato. I rilievi effettuati confermano l’assenza di rischio radiologico nell’area che, pertanto, può essere rilasciata senza alcun vincolo radiologico”.
Oggi la ditta AFV Acciaierie Beltrame di San Didero riprende

l’attività lavorativa contestualmente viene sciolta la Commissione prefettizia insediata per gestire le conseguenze dell’incidente. Tutti sperano che il portale in ingresso faccia il suo buon lavoro.
V.R. 8.3.15