
di Leonardo Capella
Durante la seduta del Consiglio regionale del Piemonte tenutasi il 26 febbraio è stato approvato un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori piemontesi dell’azienda Mercatone Uno. La crisi del Gruppo Mercatone Uno, che coinvolge 79 stabilimenti in Italia con 3.500 dipendenti, ha portato da metà gennaio al concordato preventivo.
Nel documento, approvato in Aula all’unanimità, prima firmataria la consigliera Francesca Frediani, si chiede che “la Regione si attivi prontamente, di concerto con il tavolo nazionale, per prorogare la scadenza del bando per la manifestazione di interesse di possibili acquirenti”.
La seduta è stata preceduta in mattinata dall’incontro a Palazzo Lascaris fra un gruppo di dipendenti del Mercatone Uno e il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti e l’assessore al lavoro Gianna Pentenero. All’incontro con i lavoratori erano presenti anche i consiglieri: Francesca Frediani, Davide Bono, Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle), Marco Grimaldi (Sel), Elvio Rostagno, Raffaele Gallo (Pd).
Antonio Dolcetti, a nome dell’intera delegazione di lavoratori, ha illustrato la situazione ai consiglieri: “L’azienda ha sedi in tutta Italia e 12 punti vendita in Piemonte in cui lavorano circa 400 persone. Da quattro anni ai dipendenti è applicato un contratto di solidarietà per 16 ore settimanali, che corrisponde ad uno stipendio di circa 300 euro mensili. Da una settimana i lavoratori dei punti vendita di Mappano e Brandizzo (To) sono in stato di agitazione e presidiano i negozi giorno e notte. Il 28 febbraio scade il termine per la manifestazione di interesse da parte di eventuali compratori. La metà dei negozi sparsi in tutta Italia (in tutto 79) rischia la chiusura, in particolare sono a rischio i punti vendita del Piemonte e dell’Emilia Romagna”.
In un altro incontro avvenuto a Bologna tra la proprietà del gruppo, istituzioni e sindacati, seduti al tavolo coordinato dalla Regione Emilia Romagna è emerso che ci sarebbeto già due manifestazioni d’interesse per il nuovo piano industriale del gruppo Mercatone Uno, ma per ora non è giunta nessuna offerta ufficiale. Da questo fatto la richiesta di proroga per le possibili offerte che altrimenti non potevano superare il 28 febbraio.
Non è stato chiarito, però, se gli eventuali interessati all’acquisizione siano stranieri o italiani ma, secondo indiscrezioni, si tratterebbe di rappresentanti di gruppi stranieri attivi in Italia.
L.C. 01.03.2015