Ucraina: Armiamoci e Partite! l’Italietta del Draghistan in confusione totale

Ucraina. Ammettiamolo! Ci eravamo illusi di aver già visto il peggio della mediocrità e del servilismo italico, non avevamo ancora conosciuto il Draghistan con le sue ipocrite follie

Draghi - La Russa - Ucraina
Mario Draghi

Ucraina. Ammettiamolo! Ci eravamo illusi di aver già visto il peggio della mediocrità e del servilismo italico. Dopo un trentennio di Berlusconismo, di olgettine, di sentenze di prescrizioni spacciate per assoluzioni; dopo Renzi e la destrutturazione definitiva della sinistra, ricondotta nell’alveo del pensiero neoliberista e globalista; dopo la manipolazione continua della Costituzione; dopo l’instaurazione di un pensiero unico durante la pandemia…speravamo che questo “governo dei migliori” (anche, e sopratutto, per le festanti manifestazioni di giubilo al suo insediamento) ci conducesse alla ricostruzione di una Italia diversa.

di Davide Amerio

Ucraina. Invece “siamo in guerra”. Una guerra trasparente in cui i diversamente statisti alla corte di Draghi ci hanno condotto, in nome di una Pace artificiale, da salotto, e di una finta Unità Europea. In nome e per conto di un Patto Atlantico che fa del nostro territorio (e della nostra sovranità) lo scacchiere di un Risiko internazionale nel quale i nostri dilettanti di governo si cimentano in un gioco pericoloso, sulle nostre teste, e a nostre spese. Senza che nessuno, davvero nessuno, abbia dato loro uno straccio di autorizzazione, o legittimazione democratica per farlo. Non è un caso che i sondaggi esprimono un parere ben diverso rispetto a quello del governo: il lavaggio dei cervelli, mediante il main stream, sembra perdere di efficacia. Cresce il numero delle persone che nutre dubbi sulle narrazioni ufficiali.

Un Parlamento esautorato dai suoi compiti istituzionali. Un Presidente della Repubblica che esercita la facoltà di megafono pubblicitario del Draghistan e della UE. Una maggioranza bulgara di individui che hanno fatto stracci della Costituzione Repubblicana: Mussolini piangerebbe dalla commozione.

Draghi-Zelensky
Draghi-Zelensky (Photo by Sergei SUPINSKY / AFP)

Hanno violato le norme della Costituzione sulla libertà di scelta, sulla dignità del lavoro, sul diritto alla salute, e su quello di una corretta informazione. Ora fanno stracci dell’art. 11 e mettono in serio pericolo il paese, in nome di una concezione di Pace astratta e assoluta.

La Pace si costruisce, con mediazione, pazienza, e non dimenticando la storia. Eppure costoro si muovono come se non esistessero precedenti nella falsificazione, a livello mondiale, dei fatti, per compiacere il potere costituito. Come se non fossero mai esistite guerre per procura; conflitti iniziati sulla base di menzogne (Iraq); oppure senza l’avallo dell’Onu (Bosnia); oppure non fossero esistite le ingerenze occidentali (sopratutto americane) finanziando e provocando disordini, uccidendo capi di Stato, armando fazioni, in molti – troppi – paesi del mondo (dal Sud America all’Africa, in Asia), Ucraina compresa.

Senza contare le basi missilistiche, strategiche (MUOS), e militari, degli Usa, presenti sul nostro territorio che, in caso di conflitto allargato, certo non sarebbero risparmiate dal “nemico” russo.

Questi “esperti migliori” sono quanto di più pericoloso abbiamo avuto dopo la Guerra Fredda. Scorrere i titoli di oggi offre una amara panoramica del basso livello in cui siamo sprofondati, e dei seri rischi che stiamo correndo.

Blocco import gas russo? Per Draghi la domanda da porsi è “preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”

Ecco il mago degli statisti de’ noialtri all’opera. Il “vile affarista” (cit) che ci ha imposto l’unione Europea, con al compiacenza di Mattarella, dopo averci illuminato durante la Pandemia (“se non ti vaccini, muori”), dopo averci ricattato con l’infamia del Green Pass (“se non ti vaccini non lavori, non hai più una vita sociale”), ora ci regala un’altra perla: la Pace è una scelta tra fornire armi, oppure avere i condizionatori accesi (per chi se li può permettere). Per l’inverno il “sapiente” non ci ha ancora illuminato.

La reale situazione che si sta creando è invece questa:

Def, crescita tagliata a +3,1% ma senza gas e petrolio russi potrebbe crollare a +0,6%. In arrivo decreto con aiuti in deficit per 5 miliardi

Due mesi or sono, il governo magnificava la crescita italiana (con il rimbalzo del gatto morto spacciato per ripresa). Ora il taglio draconiano, ma il peggio deve ancora venire: le sanzioni alla Russia, in un mondo globalizzato e interdipendente, ci torneranno indietro con gli interessi. Altro deficit! Che non sarebbe un male in sé, quanto il fatto di dover essere impiegato per la sopravvivenza, piuttosto che per la Crescita e lo Sviluppo. A riguardo, con una previsione di 0,6%, e un debito ancora cresciuto con la Pandemia, tutti i parametri europei diventeranno un cappio al collo. L’Europa, e i fantomatici mercati, pretenderanno il rientro del debito pubblico (la fiducia dei “mercati); quindi diminuzione degli investimenti sociali; quindi una nuova tornata di austerity e spending review. Ne consegue ancora meno crescita del PIL, più esclusione sociale, meno sanità, scuola, diritti, lavoro.

Nel frattempo le imprese (le PMI, non le multinazionali tassate in modo ridicolo o inesistente) saranno strozzate dai costi (distruggendo ancora di più il patrimonio industriale italiano); le famiglie dall’inflazione crescente; il paese dalla disoccupazione senza freni (oltre a quella già imposta dai Trattati Europei). Si aggira lo spettro della Stagflazione: ovvero inflazione + disoccupazione. Un flagello.

La perdita di sovranità Monetaria si rivela per quello che è realmente: un autentico disastro economico, politico, e sociale. L’indipendenza energetica non si improvvisa dall’oggi al domani. La Pace non si costruisce schierandosi acriticamente in mezzo ai contendenti. L’economia di un paese non si salva se la Politica Economica la decidono altrove. La sudditanza acritica non ha mai comportato benefici sul lungo periodo.

Buon naufragio a tutti.