
di Valsusa Report
Era al Senato l’8 novembre il ddl 2551, Ratifica Accordo Italia-Francia linea ferroviaria TAV Torino-Lione, il parere della 3a commissione Affari Esteri relatore Stefano ESPOSITO aveva già dato il parere favorevole, ci sono voluti 45 minuti, iniziata alle 15e10 finita alle 15e55 e via sono volati i miliardi di euro. Una ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l’8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016. Non senza l’opposizione 5 stelle del Senatore Scibona che ricorda come sia impossibile quell’attuazione, “in primo luogo – ricorda – che l’Accordo originale tra Italia e Francia firmato a Torino il 29 gennaio 2001 per la realizzazione dell’esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione prevedeva la stipula di specifici protocolli addizionali per l’avvio dei lavori definitivi italo-francese. L’Accordo contenuto nel disegno di legge in esame non costituisce però il protocollo addizionale nella parte comune richiesto e quindi non potrebbe in realtà consentire l’avvio dei lavori nella parte transfrontaliera della nuova linea”, non ci sono problemi l’iter va avanti a maggioranza, il parere è favorevole.
L’avvio dei lavori definitivi della Parte comune italo-francese resta subordinato all’approvazione di un protocollo addizionale (Delibera CIPE 20 febbraio 2015, n. 19/2015). Si dovrà tenere conto anche ed in particolare della partecipazione definitiva dell’UE al progetto (ribadito nell’Accordo del 29 gennaio 2001). Ad oggi non si sa se l’Europa parteciperà al finanziamento dell’opera, ma al via oramai la ratifica recita “progetto definitivo”, si fa con buona pace di chi in questo momento non ne vede il bisogno. Non solo per fugare altri dubbi, ad esempio nel progetto del Terzo Valico il controllore è di fatto il controllato, qui similarmente ed in accordo, “all’articolo 6, si ribadisce il trasferimento al Promotore pubblico del ruolo di gestore dell’infrastruttura della linea storica Bardonecchia-Modane”, quella da smontare, cosi che sarà Telt S.p.A., per buona pace dei pendolari.
Insomma non un buon accordo considerando che “la parte italiana della tratta transfrontaliera sarà lunga solo 12 chilometri, in questo l’Italia dovrà accollarsi il 60 per cento dei costi totali dei lavori di realizzazione” come si legge QUI sul sito del Presidio Europa “il costo del tunnel di 8,6 miliardi di € è l’importo a valori 2012 citato (come importo massimo) nella certificazione dei costi svelata a marzo 2016 a Venezia”. L’indiscrezione vuole però che “è più realistico riferire il costo del tunnel di base Torino-Lione non a quello ipotetico della certificazione ma all’investimento che la Svizzera ha fatto per realizzare il tunnel di base del Gottardo, lungo esattamente 57 km come quello della Torino-Lione, inaugurato a giugno 2016, che è stato di 11,3 miliardi di €: di conseguenza quello italo-francese non potrà essere inferiore, ma solo superiore”.
Quindi niente, per passaggi, dal parere della 3a commissione Affari Esteri relatore Stefano Esposito con parere favorevole e della 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) con parere favorevole, in 45 minuti i soldi vanno alla linea Torino-Lione.
V.R. 09-11-16