“Trenitalia chiude le sedi decentrate in mezzo Piemonte, la regione pretenda clausole sociali o sarà il caos”

Il mantenimento di queste sedi periferiche è il punto di partenza per la riattivazione delle linee locali, la chiusura delle sedi rappresenterebbe la morte di fatto di tali linee ferroviarie.

Con una grave decisione unilaterale Trenitalia intende chiudere su tutto il territorio regionale numerose sedi (impianti) decentrate utilizzate dal personale. Sono destinate alla chiusura 7 sedi riservate al personale di bordo (Bussoleno – TO, Asti – AT, Bra – CN, Casale – AL, Novi Ligure – AL, Arona – VCO e Ceva – CN) e 4 sedi riservate ai conducenti (Bussoleno – TO, Asti – AT, Novi Ligure – AL, Biella – BI). In totale sono coinvolti 182 dipendenti che dovranno sostenere, con risorse proprie, ulteriori costi per raggiungere il posto di lavoro che diventerebbe più distante da un minimo di 30 ad un massimo di 70 Km.

Oltre alle legittime rivendicazioni sindacali, il mantenimento di queste sedi periferiche è il punto di partenza per la riattivazione delle linee locali soppresse da Cota e Chiamparino che l’assessore ai trasporti Balocco ha affermato più volte di voler riattivare. Altrimenti la chiusura delle sedi rappresenterebbe la morte di fatto di tali linee ferroviarie.

La Regione deve far sentire la propria voce pretendendo da Trenitalia clausole sociali per mantenere in vita gli impianti decentrati. In aula ed in Commissione regionale trasporti chiederemo un chiarimento da parte di Balocco sulle intenzioni di Trenitalia e Regione Piemonte. Il gruppo M5S Piemonte chiede che chiunque sia l’affidatario dei servizi ferroviari regionali, non si pensi fare risparmio sulla pelle e sulla sicurezza dei lavoratori, né a discapito dei territori che ad oggi ancora aspettano che il treno li attraversi di nuovo.

Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte