Trazzera siciliana l’incapacità di ammettere i gesti positivi

Sicilia: l'intervento sulla trazzera per collegare l'isola tagliata in due dal crollo del pilone non viene perdonata al M5S siciliano. Un'altra politica NON deve essere possibile.

di Davide Amerio.

Cosa può fare più paura oggi in Italia? La criminalità, la corruzione, la politica delle larghissime intese, la modifica impropria della Carta Costituzionale, il fatto di avere un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale, il gesto sconsiderato di un premier che “compra” i favori dell’elettorato con 80 euro, al truffa delle leggi porcata sulle grandi opere? No, vi sbagliate, niente di tutto questo!

Il vero “terrore” politico lo scatenano i cinque stelle in Sicilia promuovendo la ristrutturazione di una strada agricola (trazzera) per sopperire momentaneamente all’interruzione di un pezzo di autostrada miseramente crollato quattro mesi fa a cui nessuno ha posto ancora rimedio (nostra intervista a Giancarlo Cancellieri).

Non so se la “pezza” realizzata con il contributo dei pentastellati siciliani sia la soluzione migliore possibile, di certo è la dimostrazione di una politica “attiva” che, diversamente dai proclami e dalle analisi politologiche, cerca di rendere immediata una soluzione per far fronte a una emergenza di cui necessitano i cittadini. Ma non solo; essi hanno osato al punto di finanziarla con le trattenute dei propri stipendi!

A casa mia sarebbe stata naturale una piccolezza umana e civile come un “grazie”, “bravi”, “bella idea”.
Invece assistiamo alla solita messa in campo dei grossi e piccoli calibri dello S-giornalismo nostrano che sgomitano, da destra e da sinistra, per contestare, ridurre, ridicolizzare il gesto. La ristrutturazione della trazzera non s’aveva da fare!

Due esempi. Il primo pubblicato su Stradeonline.it a firma di Peter Ciaccio. Dopo una panoramica sull’accaduto il nostro Ciaccio butta lì una frasetta del tipo “La novità è venuta dal M5S che ha deciso di fare qualcosa senza passare per le istituzioni competenti”, laddove per “competenti” si fa riferimento credo a quelle che non hanno ancora mosso un dito per porre rimedio (dopo 4 mesi) al crollo del pilone autostradale (e se il crollo non sarà un caso di corruzione sarà perlomeno un caso di incompetenza). Dopo di ché il nostro valente giornalista si improvvisa driver tester e percorre la trazzera documentando con precisione ogni metro del percorso e tutte le difficoltà da lui riscontrate; ivi compresa l’arresto dell’auto nel bel mezzo della salita. Colpa chiaramente dell’idea dei 5 stelle perché la salita ha una pendenza del 27%. Dalle nostre parti simili soggetti li chiamiamo “imbranati” perché le pendenze irte e i tornanti sono di casa nelle zone di montagne ed evidentemente il buon Ciaccio è abituato a una guida in pianura.
Conclusione: “l’onestà può non essere dalla parte del bene. O, più probabilmente, l’onestà è qualcosa di diverso dal fare una strada senza il sostegno delle autorità competenti né del buon senso.

L’altro calibro da 90 arriva dal sito di Gad Lerner dove Andrea Mollica (ancora una volta) per deliziare i buoni palati della sinistra giunge a coniare il nuovo sillogismo del “populismo stradale“. Considerazioni analoghe alle precedenti sulla strada e le difficoltà rimarcando l’aspetto politico della strumentalizzazione dei 5 Stelle. In effetti i cinque stelle siciliani avrebbero dovuto fare questa cosa in silenzio, senza richiamare l’attenzione della gente. Come ha fatto così sobriamente Matteo Renzi con la storiella degli 80 euro a ridosso delle elezioni. Questi 5 stelle non imparano mai a far politica “seriamente”.

Quanto questa trazzera modificata risulti al momento inutile e impraticabile lo dichiarano gli automobilisti che la stanno percorrendo (si veda il servizio del Fatto Quotidiano Tv). Purtroppo nessuno ha avvisato costoro della impossibilità di utilizzare la strada e che i loro calcoli sul “risparmio” di tempo devono essere basati su quanto asseriscono i giornalisti della destra e della sinistra.

Per l’aspetto “legale” sul Mattino di Sicilia è apparso ieri un’intervista al sindaco di Caltavuturo (Domenico Giannopolo), comune che ha partecipato alla realizzazione della “pezza”. Il sindaco descrive con dovizia di particolari tutti i passaggi della progettazione e dei permessi che sono stati chiesti e accordati per l’opera. Quindi, diversamente da quanto asserito dai giornalisti, è stata rispettata la trafila delle autorizzazioni e dei permessi.

Concludendo. Non sappiamo se questa strada reggerà o se  sia la soluzione migliore possibile, ovviamente non lo è e non ha mai preteso di esserlo, ciò che va sottolineata è la gratuita di disinformazione politica del così detto “giornalismo indipendente”. Attendiamo a questo punto fiduciosi la pronta riposta dello Stato e delle istituzioni Siciliane per dimostrare quanto sia stata inutile questa iniziativa “demagogica” dei pentastellati siciliani. Diversamente la gente (a iniziare dai Siciliani) potrebbero davvero iniziare a pensare che un’altra politica è possibile e assumere comportamenti non allineati alle direttive degli esperti politici, politologici, giornalisti e maitre a penser durante le elezioni.

(D.A. 04.08.15)