TRASPORTI NUCLEARI (VII parte) Parliamone con….LORENZO BIANCO

L’accordo tra Francia e Italia per lo smaltimento dei rifiuti nucleari che partono da Saluggia (VC) in direzione Oulx costano al nostro paese 255 milioni di euro (dato 2006) e questa cifra riguarda solamente i costi di lavorazione; sono esclusi quelli del viaggio con il treno e quelli inerenti la sicurezza che impegna circa 1000 uomini tra i diversi organismi coinvolti. L’accordo prevede l’invio di materiale altamente radioattivo (barre che hanno partecipato al processo di produzione di energia nel reattore) dal quale i francesi estraggono plutonio e uranio. Secondo Lorenzo Bianco, No Tav e antinuclearista, questi accordi nascondono imbrogli a danno dell’Italia: se entro il 2025 la Francia non troverà un impiego remunerativo per i materiali radioattivi estratti, questi verranno rispediti in Italia per essere stoccati nei depositi di Saluggia.

Nel suo intervento Bianco pone una sebiancorie di interrogativi sulle ipocrisie che gravano sulla gestione delle scorie nucleari. La sicurezza viene garantita a parole, dagli organi preposti, ma i fatti raccontano una storia diversa: come è stato possibile, per esempio, che del materiale radioattivo sia finito dentro dei bidoni di smaltimento rifiuti di un’azienda che non produce questo tipo di materiale? E come mai questi bidoni sono stati inviati all’inceneritore di Vercelli dove, per puro caso, non sono stati bruciati?