
di Bruno Garrone.
Ne avevamo già parlato nel giugno di quest’anno. Un cantiere sopra il complesso archeologico della Cittadella senza informare la cittadinanza. Si mosse il Comitato Pietro Micca con una petizione per fermare i lavori che stavano distruggendo parti delle strutture sotterranee.
Le polemiche continuano, ora la nuova giunta di Chiara Appendino, sta cercando di valutare il problema. Il 28 settembre la Commissione Cultura, Daniela Albano, e la Commissione Ambiente, presidente Federico Mensio, hanno effettuato un sopralluogo nel cantiere di corso Galileo Ferraris (tra corso Mateotti e via Bertolotti) dove è in corso il discusso cantiere prospiciente i bastioni della Cittadella.
È il primo sopralluogo della nuova amministrazione, molti sono stati i precedenti per questo cantiere molto contestato da parte delle minoranze e dei cittadini. Incredibilmente l’amministrazione Fassino aveva dato parere positivo per lavori che affiancano l’area archeologica del sistema sotterraneo delle gallerie della Cittadella. Si sono verificati crolli di alcuni muri. La Sovraintendenza ai beni Archeologici aveva dato parere favorevole (sic!) ai lavori, pur ridimensionando l’opera. Alcune opere murarie sono state smontate e conservate in un magazzino.
Le due commissioni hanno visionato le gallerie del complesso militare accompagnate volontari dell’”Associazione amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706“. L’archeologo Fabrizio Zannoni, volontario di lungo corso dell’Associazione, che aveva eseguito gli studi archeologici preliminari agli scavi, ha vivacemente contestato le decisioni della Sopraintendenza che, ha dichiarato, a suo tempo non ha tenuto conto della relazione con le conclusioni del suo lavoro, ritenendole basate su documenti e mappe non affidabili. “Quella relazione – ha detto – segnalava la presenza di reperti murari nell’area del futuro cantiere con un margine di errore massimo di quattro o cinque metri” .
Al di là delle responsabilità, i consiglieri hanno preso visione della situazione e sono stati informati, dai volontari dell’associazione (che gestiscono il complesso sotterraneo del Pastiss), della carenza di fondi necessari per compensare i lavori del cantiere. Sarebbero necessari investimenti di circa 420.000 euro per creare le strutture idonee a rendere fruibile e accessibile il prezioso patrimonio archeologico; un ottimo incentivo per il turismo torinese.
(B.G. 30.09.16)
Fonte: Città Agorà del Comune di Torino.