
di Valsusa Report.

Riparte da qui il dialogo dei governi con le popolazioni a cui vengono imposte le grandi opere strategiche e necessarie. Dopo l’inizio del Comitato di Pilotaggio e la prova di sovversione dei rapporti politici del no, due su sei le candidature No tav della Città Metropolitana, arriva quello che sembra un indottrinamento a mezzo ex-Provincia. Un invito a tutti i Sindaci e gli Assessori della valle ribelle, tutti in sede il 22 settembre, corso Inghilterra 7. Si legge “La realizzazione di grandi opere infrastrutturali di trasporto, strumento di unificazione tangibile dell’UE, ha talvolta purtroppo innescato sul territorio interessato conflitti sociali ed interistituzionali, in grado di provocare gravi ritardi o l’abbandono del progetto stesso.”
L’opuscoletto spiega bene anche i modi in cui si manifestano queste opposizioni “sul fronte della protesta si trovano spesso i Comitati di cittadini, ma anche soggetti politici locali ed i Comuni.” ed ancora “La politica basata su strumenti tradizionali si rivela in difficoltà nel momento in cui deve costruire il consenso intorno a scelte difficili”. Spiega anche come questi fronti di protesta crescono “Allo stesso tempo anche i modelli partecipativi sono destinati a fallire se non è chiaro chi è responsabile di cosa. In alcuni casi tale meccanismo genera la nascita e l’affermarsi di movimenti di contestazione,

anche violenti.”
Questo Seminario “Grandi infrastrutture: più opportunità e meno conflitti”, viene organizzato dalla Provincia di Torino nell’ambito del progetto europeo PlatFORM (Spazio Alpino) e come recita la presentazione, “L’obiettivo è proporre strumenti in grado di accrescere la capacità dei responsabili del decision making di approcciarsi ai nuovi progetti infrastrutturali con maggiore consapevolezza e trasparenza, declinando il concetto di sostenibilità sociale nelle varie fasi di realizzazione delle infrastrutture” in pratica le tre regole di qualsiasi comandamento “comprendere, contribuire e comunicare”.
Il seminario, recitava all’inizio, si avvale di figure espertissime e qualificate “di relatori qualificati” lo scopo rimane quello di “contribuire alla ridefinizione di

un corretto approccio alla realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese”. Nella prima giornata del 22 arrivano in effetti le prime importanti rivelazioni qualificate fatte da uno dei moderatori/relatori “Nessuno discute la capacità tecnica ferroviaria della ferrovia storica Torino-Lione ma ormai è fuori dal tempo: anche le macchina da scrivere si possono usare, ma da decenni ci sono i computer” dirà l’ingegnere Mario Virano, ed ancora “Chi continua a sostenere che non c’è necessità di una nuova linea e che quella attuale è sottoutilizzata rispetto alle potenzialità dimentica che se i treni devono salire a 1.300 metri nessuno li usa più. Tutte le ultime ferrovie nelle Alpi sono realizzate o progettate per annullare le pendenze, che portano ad un aggravio dei costi del 40-50%, Per questo si scavano i tunnel di base, che trasformano ferrovie di montagna in ferrovie di pianura. Anche la Torino-Lione è stata progettata così, con un tunnel di base di 57 chilometri”.
Alla giornata hanno portato il loro saluto Alberto Avetta, Vicepresidente

Provincia di Torino; Piero Fassino, Presidente ANCI, Sindaco di Torino, prossimo sindaco della Città Metropolitana di Torino; l’introduzione ai lavori del progetto PlatFORM lo fa Paolo Foietta, Provincia di Torino. Nel pomeriggio è previsto l’intervento di Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Stefano Esposito, Senatore, Vicepresidente Commissione Lavori pubblici e comunicazioni; Sergio Chiamparino, Presidente Regione Piemonte Paolo Foietta, Provincia di Torino; appunto tutti tecnici qualificati.
V.R. 23.09.14