
di Valsusa Report
Un consiglio comunale di quelli che gli oppositori all’opera aspettavano da un pò almeno da quasi 11 anni da quella data segno di spartiacque tra la Valsusa e lo stato. 5 dicembre 2005 la violenza dello stato sui cittadini in tenda, 5 dicembre 2016 i No Tav eletti in comune a Torino escono dall’Osservatorio fu di Virano e oggi di Saitta, il luogo che a detta degli oppositori “non ha mai ascoltato la Valsusa”.
Un secondo importante consiglio comunale dopo quello svolto da poco che ha accertato quasi 77 milioni di euro di debiti fuori bilancio, di cui 47,3 milioni risalenti al periodo 2014-2015, soldi dovuti alle partecipate di Torino come Gtt e Infra.To. Fatti dalla giunta Fassino, le carte spedite dritte alla Procura della Repubblica, per far chiarezza, dalla denuncia del consigliere Alberto Morano. Soldi che ad esempio avrebbero evitato gli scioperi e gli esuberi di qualche anno fa in Gtt. Di seguito gli interventi più chiari di opposizione all’opera e le proposte su come spendere meglio quei soldi Tav evitando di indebitare conti pubblici. I video integrali ricavati da youtorino, il canale pubblico del comune di Torino.
intervento MAURA PAOLI
- al di là delle sterili polemiche questa è una giornata storica.
- Un’altra cosa che oggi si sente ripetere come un mantra è che l’uscita di Torino dall’Osservatorio non vale niente è un contentino politico e il Tav si farà comunque: vorrei dire a questi signori di guardarsi dall’ignorare il dissenso perché il dissenso è democrazia e aver ignorato per 25 anni le posizioni e le ragioni del popolo valsusino non da diritto a continuare ad ignorare perché quelle ragioni ora sono entrate nelle istituzioni e questa volta non potranno farle tacere con le forze dell’ordine ne etichettandoci come terroristi o facinorosi.
intervento VIVIANA FERRERO
- Io oggi rivendico di essere la prima consigliera donna della Val di Susa in Sala Rossa e lo dico con grandissimo orgoglio.
- L’irrazionalità economica di quest’opera si è palesata in 25 anni dove mai nessuna banca o investitore privato si è fatto avanti per partecipare all’investimento.
- Il movimento No Tav è la madre di tanti no, la madre del diniego, dei soprusi perpetrati contro i territori, il diniego alla devastazione. Sapere di dire no con forza e motivarlo. Non abbiamo mai smesso di credere che un giorno il buon senso avrebbe vinto.
- Dieci anni fa quando sono arrivata a Torino mi chiedevano, ma sei una No Tav? e sei una persona per bene, si sono una persona per bene e mi sono informata. E io a questo proposito ho le 150 ragioni del No Tav scritte da Mario Cavargna che regalerò ai consiglieri presenti in sala.
- Siamo tutti No Tav e difendiamo il bene comune.
intervento VALENTINA SGANGA
- Questa propaganda dozzinale per anni ha prodotto una cesura una divisione senza precedenti tra lo stato e una parte del suo territorio, un territorio che ora giustamente non si fida più di nessuno, forse non si fida neanche di noi che questa lotta l’abbiamo vissuta e la rivendichiamo sulla starda.
- Uscire dall’osservatorio oggi significa uscire da una palude istituzionale e civile uscire dall’osservatorio oggi significa rinsaldare la fiducia tra un territorio e lo stato, rinsaldare la fiducia tra un territorio e le istituzioni.
- Prima di chiudere vorrei dire una cosa che è una premessa necessaria per il superamento della conflittualità. Io a quella comunità; alla valsusa a nome delle istituzioni che in quest’aula rappresento vorrei chiedere scusa, scusa per tutto ciò che le è stato fatto in questi 25 anni.
intervento SERENA IMBESI
- io da cittadina prima che da consigliera comunale penso che ognuno debba informarsi su quello che accade sul suo territorio, un giorno durante una marcia di protesta sull’opera in oggetto acquistai un libro che parlava proprio della storia Tav voglio leggere il primo di questi scritti che mi ha colpito e che condivido: “alla redazione di narcomafie è giunto un ampio servizio sulle battaglie in corso da 15 anni sulla Valsusa. La curiosità del cronista mi ha spinto a cercare di ricostruire tutta la storia dell’alta velocità in Italia – e continua – leggendo montagne di carte per documentarmi mi sono fatto questa convinzione che la storia dell’alta velocità in Italia è molto più affine ad una associazione a delinquere piuttosto che ad un’impresa che interessa lo stato” di questo testo l’autore è Diego Novelli ex sindaco di Torino.
intervento CARLOTTA TEVERE
- Un’opera imposta, imposta da una politica sorda, una politica tristemente sempre più avversa al confronto che ha chiesto di non consultare le popolazionni interessate dalla realizzazi0one del tav, le recenti condanne del 17 novembre 2016, 38 per l’esattezza sono proprio il risultato di quanto detto, è stata emessa un’altra volta una sentenza prettamente politica che ancora una volta non riconosce alla protesta la sua corretta funzione sociale.
- A nome del gruppo consigliare 5 Stelle colgo l’occasione per manifestare la nostra solidarietà ai 38 cittadini recentemente condannati.
intervento DANIELA ALBANO
- Oggi volevo intervenire spiegando quelle che sono le motivazioni per cui noi aderiamo al movimento No Tav, ma non voglio parlare di marce, di fiaccolate, di campeggi e neanche dell’esperienza della Libera Repubblica della Maddalena o della splendida accoglienza che la valle sempre ci riserva. Voglio fare il mio intervento parlando di democrazia, una democrazia che il movimento No Tav ha saputo interpretare nelle sue caratteristiche migliori definendo decisioni e scelte sempre attraverso percorsi di condivisione.
- La partecipazione nasce attraverso la condivisione di contenuti e conoscenze che permettono ai cittadini di intraprendere un percorso di presa di coscienza che rafforza le scelte e favorisce la definizione condivisa del bene comune.
- Dunque una pratica da esportare non da reprimere ed è pertanto anche per questo che ribadiamo il nostro no ad un’opera tanto dannosa quanto inutile.
intervento CATALDO CURATELLA
- Si vuol puntare su una nuova linea dedicata solo al trasporto merci, non c’è menzione di trasporto passeggeri, e che se andrà bene sarà pronta tra 60-80 anni con vicessitudini, che a me, ad oggi fanno ricordare la Salerno-Reggio Calabria, sia come tempistiche, sia come inchieste antimafia; come è emerso nel recente procedimento San Michele che è tutt’ora ancora in corso.
intervento FEDERICO MENSIO
- sovente si tende a dettagliare l’impatto economico che l’opera avrebbe se costruita oppure gli effetti se non fosse realizzata, in compenso però si tendono a sottovalutare o meglio a non esplicitare in modo chiaro e netto gli impatti che sull’ambiente si vengono a creare durante l’intero arco di realizzazione dell’opera.
- ci sono aspetti meno evidenti ma non meno rilevanti ad esempio si tratterebbe di esplicitare quali e quanti mezzi si utilizzeranno e quindi quanta CO2 verrà prodotta durante tutto il tempo di costruzione del tunnel di base, e poi quanta energia il sistema consumerà sia in fase di realizzazione che di esercizio.
- infine ma ancor più rilevante c’è il rischio di intaccare le falde acquifere sotterranee, si stima che il drenaggio delle acque sotterranee sia tutt’altro che trascurabile, si parla di volumi tra i 60 e i 120 milioni di m3/anno una quantità comparabile alla fornitura d’acqua necessaria ad una città come Torino.
intervento CHIARA GIACOSA
- l’improvvidenza e la limitatezza degli umani nel non considerare o sminuire le conseguenze di quest’opera su tutti gli esseri viventi sono un macigno per chi come noi e come molti faunisti, molti biologi, molti scienziati, che hanno studiato, le conseguenze dei lavori tav sulla fauna, ben sa. La terra è un ambiente unico e l’eco sistema locale contribuisce al benessere di tutti noi.
- pensare che questa devastazione viene perpetrata con il solo scopo di soddisfare gli appetiti di pochi utilizzando le risorse di tutti e giocando anche sulla pelle degli animali, non può che farci essere ancora più fermi e determinati nell’affermare orgogliosamente che anche per questo usciremo dall’osservatorio.
intervento BARBARA AZZARA’
- Ogni euro speso per il Tav è un euro sottratto a qualcosa di utile per tutte e tutti.
- 10.674 milioni di euro è il costo spropositato, lo si comprende meglio calcolando quanto costa una porzione più piccola di Tav, 160.000 euro al metro. Ebbene rinunciando a soli 20 metri di Tav potremmo acquistare i libri scolastici per un anno a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Torino. Rinunciando a 35 metri di Tav potremmo estendere la gratuità ai mezzi di trasporto per tutti i giovani studenti torinesi che ad oggi entrano nel 12esimo anno di età e fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Con meno di 200 metri di Tav potremmo rendere gratuito per un anno intero il pasto nelle mense scolastiche di tutti gli allievi che frequentano le scuole primarie di Torino.
intervento MASSIMO GIOVARA
- Tutto questo doveva essere fatto in un contesto imparziale in cui si ascoltano con attenzione le motivazioni di centinaia di migliaia di cittadini, studiosi, tecnici in un contesto in cui si giudica nello stesso modo le violenze subite e le violenze fatte dai cittadini, un contesto in cui il taglio di una recinzione non è paragonabile a una manganellata in faccia.
- Noi non siamo gli unici a considerare la Tav un’opera inutile sentite queste parole: “rischia di essere un investimento fuori scala e fuori tempo” lo diceva il candidato alla segreteria del PD, poi al governo, poi ieri dimesso dopo la sua fulminante parabola di 1017 giorni. Quanta strada ha fatto, quanta strada abbiamo fatto, ebbene lui aveva cambiato idea, noi no.
intervento ANDREA RUSSI
- Sono 312 i medici che si erano già espressi con un’appello in cui si dice che dall’esame del progetto della nuova linea Torino-Lione emergono numerose problematiche sanitarie legate appunto agli aspetti e alle ricadute sulla salute pubblica.
- In base alle statistiche attuali, questo aumento, per le zone interessate dal progetto di Ltf, è stato calcolato in 20 morti in più all’anno, è un numero che è quasi una piccola epidemia. Per la zona del cantiere di Rivoli è stato calcolato in tre morti all’anno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in uno studio del 2006, gli effetti a lungo termine delle concentrazioni di (Pm10) superiore ai 20 microgrammi/m3 equivalgono al 9% della mortalità degli over 30 per tutte queste le cause.
intervento ANTONIO FORNARI
- Quindi c’è qualcuno che ha bisogno di difendere una poltrona, sinceramente è abbastanza umiliante dover difendere una poltrona di un osservatorio. Dopo questa votazione favorevole il comune di Torino ufficializzerà l’uscita, l’osservatorio non ha più senso, cioè questo osservatorio è da chiudere perché su una linea che si chiama Torino-Lione bisogna ripartire da capo, nonostante qualcuno dica oramai i lavori sono iniziati. Non è iniziato un bel niente è iniziato qualche cunicolo esplorativo qualche operetta qua è la, ma il tunnel veramente di 57 km ancora non è iniziato.
intervento ROBERTO MALANCA
- Noi vorremmo avere, avremmo voluto avere, un consiglio aperto in cui qualcuno ci avesse spiegato le ragioni del si, perché il problema grosso è che quest’opera non si giustifica in nessun altro modo che non con interessi privati, se vogliamo. Non è utile alla popolazione, credo quindi che sia una posizione ideologica e preconcetta quella di chi continua caparbiamente e ciecamente ad insistere.
V.R. 7.12.16