Terzo Valico. Cinquanta indagati per la manifestazione del 5 aprile scorso ad Arquata Scrivia

Dopo i recenti fogli di via, arrivano ora le denunce. A pieno ritmo la Procura di Alessandria contro i No Tav.

di Massimo Bonato

Sono una cinquantina i No Tav – Terzo Valico a essere indagati dalla Procura di Alessandria, tra essi una quindicina i liguri. A pochi giorni dalla consegna dei fogli di via a una dozzina di attivisti delle valli genovesi, che impediranno loro passaggio e soggiorno nei comuni del Basso Piemonte, giungono ora le denunce per chi partecipò alla manifestazione del 5 aprile scorso ad Arquata Scrivia, alla recinzione del cantiere in regione Rodimero. Anche allora una giornata di mobilitazione e di festa, in cui circa duemila persone, tra cui molte famiglie con bambini, era stata trasformata in un parapiglia, con cariche, manganellate e lacrimogeni sparati tra la folla. Era rimasto coinvolto pure il senatore 5S Marco Scibona, riuscendo a schivare la manganellata a lui diretta. Un’altra manganellata era però andata a segno, spaccando la testa di un signore prossimo alla settantina, che si ritrova oggi tra gli indagati, oltre il danno la beffa.

Le accuse mosse sono di violenza o minaccia a pubblico uffciale, resistenza aggravata, lesioni, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato, istigazione a delinquere e travisamento. “Una Procura quella alessandrina che ormai sembra occuparsi a tempo pieno dei No Tav e che, nonostante le inchieste e le denunce pubbliche, sembra disinteressarsi completamente delle ditte coinvolte nella realizzazione dei lavori” scrive notavterzovalico.info .

I media mainstream allora parlarono di cariche partite a seguito di lanci di oggetti, mentre stando a testimonianze riportate dal sito su citato, le forze dell’ordine si avventarono su cittadini a volto scoperto e a mani levate; e gli oggetti volarono dopo le cariche, non prima. Nel tafferuglio venne coinvolto anche il senatore 5S Marco Scibona, che schivò una manganellata per un soffio. Cosa che non riuscì a un sessantottenne il quale si ritrovò allora con la testa rotta e oggi, per il colmo, con una denuncia per violenza, resistenza e lesioni. Dal gennaio 2012 sono ormai quasi 200 le denunce ai danni del movimento No Tav Terzo Valico.

M.B. 17.06.14