
di Maurizio Patriciello
Patriciello: le parole dell’ex pentito Schiavone hanno gettato nello sconforto migliaia di persone
È incredibile, a volte, la distanza delle istituzioni dalla gente. Persino da quelle istituzioni che più dovrebbero incarnare il senso dello Stato e l’unità di un Paese. Il Quirinale, attraverso un collaboratore del Presidente Napolitano, ha telefonato l’ultimo giorno dell’anno a don Maurizio Patriciello per capire, tra l’altro, il perché di tanto malessere da parte dei cittadini verso il Colle. Rifiuti: prete consegna cartoline mamme a Napolitano. Se solo lo staff del capo dello Stato seguisse il web, le critiche – a volte anche violente – che sulla rete vengono riservate all’inquilino del Quirinale, si avrebbe un quadro chiaro della situazione. Di seguito riportiamo la riflessione che don Maurizio Patriciello ha postato sulla sua bacheca di Facebook in seguito proprio a quella telefonata con il collaboratore di Giorgio Napolitano
Il 31 dicembre 2013 ho ricevuto una telefonata dal Quirinale. Un collaboratore del Presidente della Repubblica di cui non ricordo il nome, mi ha chiesto il motivo di tanto malcontento verso Napolitano dalle nostre parti. Ho avuto modo di dirgli che il nostro popolo è esasperato. Abbiamo parlato della trasmissione di domenica scorsa su La7 con due mamme coraggiose e nobili che hanno perduto i figli e la presenza di Carmine Schiavone. Gli ho detto che le parole di Schiavone hanno gettato nell’angoscia più profonda tantissime persone. Ho continuato dicendogli che è cosa gravissima per i cittadini ascoltare nomi, cognomi e soprannomi di persone che secondo lui sono camorristi e che occupano posti importantissimi nel cuore dello Stato. Io non dico che Schiavone sia la bocca della verità. Proprio per questo – se dice il falso, cioè – non capisco perché non venga immediatamente messo nella condizione di non colpire alla cieca. Non capisco come mai compare ancora in televisione. Non capisco perché chi di dovere non prende in mano la situazione e, davanti agli italiani, dica finalmente le cose come stanno. A maggior ragione, se Schiavone sta dicendo il vero, la paura, la rabbia, lo sconforto di tanta gente sono più che giustificati. Ho detto al signore che mi telefonava che, secondo me, sarebbe stato importante per noi campani se nel discorso di fine anno, il Presidente avesse avuto parole anche per noi in riferimento al dramma che ci uccide. Ho potuto notare che ieri sera, Napolitano, in un passaggio ha fatto riferimento alla “ terra dei fuochi” e al disastro ambientale che stiamo sopportando. Un piccolo passaggio, per la verità, ma c’è stato. Vediamo che succede in questo anno che si apre davanti a noi. Da parte nostra non possiamo che continuare questa battaglia faticosissima e nobilissima. Tirare i remi in barca, oggi, sarebbe impossibile. L’amore per la nostra terra e la nostra gente ci costringe. Auguro a tutti un anno ricco di impegno e di vittorie. Aiutiamoci a vicenda a riprendere le forze. Sosteniamoci nel tenere accesa la fiammella della speranza. Ancora buon anno a tutti.
da Parallelo41