
Il re è nudo: in sintesi ecco quanto è chiaramente emerso durante l’incontro di mercoledì scorso a Roma tra 19 sindaci della Valle e il Ministro Lupi. Alle ragioni tecniche ed economiche di contrarietà precise e puntuali, illustrate con estrema chiarezza dai nostri tecnici presenti all’incontro Alberto Poggio e Luca Giunti e dai sindaci che sono intervenuti, hanno risposto balbettando in preda a tic nervosi il funzionario del ministero Signorini e il presidente dell’Osservatorio, Virano. Il Ministro non ha neppure più usato il vecchio slogan “è un’opera fondamentale che vuole l’Europa” , ma si è limitato a ripetere più volte “opera irreversibile“.
In effetti sia L’Europa che la Francia, specie dopo l’ultimo taglio di 560 milioni di euro dal bilancio europeo per le reti ferroviarie europee e dopo l’ultimo richiamo di Ottobre della Corte dei Conti francese sulle irregolarità procedurali e la mancanza di un favorevole rapporto costi/benefici dell’opera, sono sempre più incerte e in difficoltà per finanziare il tunnel della Torino-Lione. Anche i verdi francesi, che fanno parte dell’attuale maggioranza di governo francese, hanno totalmente cambiato opinione sull’utilità di quest’opera e sulla sostenibilità economica di un tale investimento. Non sono stati certo sufficienti i toni rassicuranti del ministro Lupi sulla certezza che l’opera verrà realizzata a dissimulare il tono dimesso dell’architetto Virano e il nervosismo al limite del panico del funzionario del Governo, messo così alle strette dai nostri preparatissimi tecnici, da lasciarsi andare a risposte confuse e imprecise alle loro puntuali osservazioni. E’ stato confermato dallo stesso Ministro che a tutt’oggi non esiste ancora uno studio certificato da un organismo indipendente che sappia dire quanto costerà l’opera: all’Europa verrà dunque chiesto di finanziare un 40% di un’opera di cui non si sa il costo e di cui non si sa dimostrare nè l’utilità e nè la priorità visto che i dati di trasporto su questo asse sono in discesa a picco ormai da quasi vent’anni. E pensare che secondo i loro studi “scientifici” questa linea avrebbe dovuto essere satura con paralisi totale del traffico alpino su questo versante da almeno dieci anni: tutte false previsioni con dati truccati per giustificare uno dei più grandi sprechi di denaro pubblico nella storia d’Italia.
Ricordo inoltre che l’ipotetico 40% finanziato dall’Europa non è altro che una piccola parte sempre di nostri soldi con i quali contribuiamo al bilancio europeo, mentre restano al palo investimenti fondamentali nella ricerca, nella scuola, nella sanità, nella sicurezza del territorio, nella giustizia e negli stessi trasporti dove abbiamo un sistema portuale non competitivo, grandi città con metropolitane carenti, oltre cinquemila chilometri di ferrovie ad un solo binario ed un sistema di trasporto pendolare inadeguato.
Il re è nudo, le sue bugie sono state smascherate per l’ennesima volta: continueremo a ribadire in ogni sede ed occasione la verità della nostra opposizione con i numeri e i dati. I vuoti slogan li lasciamo a Ministri e funzionari, fiduciosi che la politica del buon senso e del bene comune alla fine prevarranno.