
di Redazione.
Et voilà. Come suol dirsi i conti della serva valgono più di mille promesse dei politici. Così il senatore Stefano Esposito si altera non poco nel venire a sapere che il Ministero dell’Economia è intervenuto con la scure sulle cifre delle “compensazioni” per la Val Susa. Dai 112, 5 milioni di euro previsti si passa a 32.
“Tradimento!” invocano i politici Si Tav. E il Senatore Esposito afferma che i veri No Tav sono i burocrati del governo. Vengono così a mancare le “promesse” (compensazioni) fatte al territorio, si svelano le chiacchere sul sostegno alla Valle, sui risarcimenti, sul rilancio dell’economia valsusina.
Promesse mancate, come era facile prevedere nella congiuntura corrente. Ma ora i Si Tav si scatenano invocando l’intervento del ministro Delrio. Si agitano i Chiamparino e i Fassino e freme il Virano.
Un colpo basso? Per nulla, solo la semplice conclusione di un progetto insostenibile ma che i promotori continuano a definire “strategico” ripetendo a iosa lo stesso mantra e affermando che hanno confutato le tesi No Tav (ma quando mai?).
Ora probabilmente secondo la buona pratica politicante si agiteranno le acque, ci saranno lancio di accuse e poi alla fine Padoan cederà un poco tanto per consentire ai politici del PD, ai sindaci consenzienti, di salvarsi la faccia con le compensazioni. Ma quella l’hanno già persa da un pezzo (a loro insaputa).
Un pasticcio tutto italiano che segue l’onda lunga della sciagurata Legge Obiettivo. Già l’Europa ha recentemente diminuito i fondi a disposizione del tunnel transfrontaliero e il mitico contributo del 40% si era già rilevato per la bufala che era.
La forza dei numeri, in un paese gestito da una classe politica di sanguisughe, è alla fine superiore alla presupponenza e alle menzogne anche se diffuse con il megafono della dis-informazione.
Ne vedremo delle belle.