
di Valsusa Report
È terminato agosto, mese di iniziative del movimento No Tav, mese di continue azioni non violente volte a rallentare i lavori per la costruzione della linea Torino-Lyon. Un mese di vacanze per l’Alta Valle che da anni lamenta perdite di introiti dovuti ai blocchi autostradali e al clima di intimidazione che si viene a creare in Val di Susa.
Tra il 2012 e il 2013 il tema è saltato agli onori delle cronache in più occasioni:
Su «La Stampa» del 02/03/2012 : I sindaci oggi saranno a Torino per incontrare istituzioni ed enti e ragionare sul tesoretto post olimpico destinato al rilancio turistico della valle. E lì annunceranno la mobilitazione: «Le prenotazioni alberghiere sono tutte in sospeso», spiega Mauro Gattiglio dell’Ascom alta Valle di Susa. – Rischiamo un flop drammatico». Il più arrabbiato è Romano Bosticco, che rappresenta Federalberghi a Bardonecchia: «Stiamo per mettere in piedi una class action contro il movimento No Tav, ma non è escluso che si chiedano i danni anche alle istituzioni, incapaci di affrontare la situazione».
Su «Il Sole 24 ore» del 03/03/ 2012 : «Non possiamo più accettare in silenzio, stanno distruggendo l’economia e il turismo della Valle», dicono. E ci sono anche i sindaci favorevoli alla Tav, come Renzo Pinard, primo cittadino di Chiomonte.
Da «la Repubblica» del 03/03/2012 : La paura dei blocchi su strade e autostrade della Valle di Susa per la protesta No Tav ha frenato il weekend del turismo sciistico. A Sestriere la società che gestisce il comprensorio della Via Lattea ipotizza per oggi una flessione del 15-20%. A Bardonecchia il calo è stimato del 30%, ma alcune attività lamentano una perdita del 50% di clienti e incassi. In tutte le stazioni invernali dell’Alta Valle di Susa la giornata è stata di pieno sole e le piste sono innevate.
Ma infine, «La Stampa» del 04/03/2012: Carlo Fogliata, presidente del consorzio turistico del Colle, conferma il buon numero di appassionati che ieri ha invaso le piste di Sestriere e quelle delle altre località della valle: «Si è trattato di un turismo giornaliero ma, se devo dire la verità, anche per quanto riguarda le vacanze più lunghe non abbiamo avuto disdette e cancellazioni negli alberghi».ed ancora il sindaco Mauro Meneguzzi, che nei giorni scorsi era stato uno dei primi cittadini più arrabbiati per le manifestazioni dei No Tav – urlando al flop delle presenze -, oggi si ricrede: «Pensavo andasse molto peggio. Ci sono state meno presenze dello scorso sabato, ma non ci possiamo lamentare». Nessun calo di presenze nelle seconde case.
Si chiuse così il 2012, iniziato tra mille timori e terminato con un risultato turistico discreto. L’allora Governo Monti ci mise poi una pezza promettendo (da «la Repubblica» del 05/03/2013) : È lo stesso Virano che porta con sé, tra Roma e Torino, il contenuto dei “bonus” sui quali già si scatena la polemica dei No-Tav. Siamo intorno a una cifra che oscilla tra i 27 e i 54 milioni di euro, visto che i “bonus” dovrebbero corrispondere a un importo tra l’1 e il 2% del costo dell’opera, quantificato dal cotè italiano, e cioè 2,7 miliardi di euro.
Il 2013 rinnova il carosello di istanze e proteste estive. L’estate è anche il momento più propizio per il movimento No Tav per imbastire la campagna contro l’arrivo della trivella, e promette nuove mobilitazioni e iniziative di blocco stradale. I blocchi però si trasformano in filtri autostradali in cui gli attivisti monitorano più da vicino il transito di mezzi pesanti onde individuare quali si rechino al cantiere della Val Clarea portandovi componenti della talpa Robbins, lì destinata. Ma non si tratta quindi di veri e propri blocchi, con impedimento al transito di mezzi privati.
I commenti non tardano ad arrivare. Da «La Stampa» del 28/07/2013: «Manca un dato preciso ma nel 2012 ce ne siamo accorti – spiega Romano Bosticco, rappresentante degli albergatori di Bardonecchia e titolare dell’Hotel Des Geneys. – Pesano i blocchi stradali, ma più ancora l’effetto psicologico legato a una situazione che dura da anni e che trova spazio su giornali e tv. Molti finiscono per scegliere altre destinazioni».
In Alta Valle TG Vallesusa intervista allora alcuni operatori del settore turistico, che il timore di ripercussioni spinge all’anonimato. Il fallimento della stagione invernale 2011/2012 venne denunciata attraverso gli organi di informazione (vd. «La Stampa» del 02/03/2012) in cui si avvicendarono i testimomi di un turismo sofferente. Ne parlarono i sindaci dell’Alta Valle Valter Marin (Sestriere), Roberto Borgis (Bardonecchia), Lorenzo Colomb (Cesana) e Mauro Meneguzzi (Sauze d’Oulx). Ma la stagione sciistica della stagione invernale 2011/2012 dovette far fronte a difficoltà perlopiù di carattere meteorologico. Nella prima e principale parte della stagione si ebbero infatti scarsissime nevicate e temperature eccessive che non permisero operazioni di innevamento artificiale; seguirono poi in gennaio nevicate che le successive elevate temperature fecero rapidamente degradare. Furono queste condizioni climatiche avverse ad aver reso la Valle di Susa meno appetibile al turismo invernale, italiano e straniero.
Alcuni albergatori non dovettero però fornire soltanto informazioni telefoniche su clima e disponibilità ricettiva, ma anche sulla presenza o meno di Truppe antisommossa di Polizia e Carabinieri in alloggiamento, e anche in base a ciò qualche prenotazione sfumò.
TG Vallesusa quest’estate si è quindi voluta calare nei panni di un turista medio, desideroso di una vacanza in montagna, che proceda alla sua pianificazione a partire dall’individuazione di un soggiorno adatto a interessi e necessità via Internet. La scelta di condurre una ricerca in rete (fonti: http://www.homelidays.it, e http://www.booking.com) non è dovuta alla rapidità e semplicità nel reperimento delle informazioni, ma è basata sulla ormai odierna richiesta di molti albergatori di effettuare prenotazioni direttamente dalla rete (booking) perché ciò consente di vincolare la prenotazione con il versamento di una caparra che renda per l’albergatore stesso meno aleatorio l’impegno preso dal cliente. Il campione scelto per la ricerca è stato di una famiglia composta da due adulti e due bambini, con necessità di una media metratura alloggiativa e una certa qual esigenza di serenità, comfort e sicurezza. I risultati, nel video qui di seguito, mostrano località in linea con l’andamento turistico nazionale, con un range di posti letto occupati che va dal 60 al 79% e oltre:
Dai dati emerge come una famiglia media che volesse prenotare all’ultimo momento, la possibilità di vacanza in Alta Valle fosse ridottissima, salvo accontentarsi di quel che restava delle stanze d’albergo, appartamenti e comfort ridotti.
Ma TG Vallesusa si reca anche in loco, frequenta alcuni alberghi domandando come si viva, come venga percepita dai turisti la condizione di lotta del movimento, con i paventati blocchi, la presenza delle Ff.Oo., un’atmosfera delineata ampiamente dai media nel tempo; condizioni e disagi che peraltro l’anno passato avevano portato lo Stato a intervenire con dichiarate iniezioni di fondi. La presenza delle Ff.Oo. non passa certo inosservata ad albergatori e ospiti, ma a tutto si fa l’abitudine. Ai turisti intervistati, poi, basta spesso soltanto una telefonata per sincerarsi della presenza di blocchi in autostrada o sulle statali – sulle quali del resto molto raramente i blocchi vengono effettuati, e qualcuno di loro dichiara: “Anche se con sti cantieri sparsi ovunque sull’autostrada si fanno code enormi, a questo punto blocchi o non blocchi preferisco fare la statale comunque comoda e turistica per i paesini caratteristici, ogni tanto al ritorno ci fermiamo alle fiere che sono segnalate per i vari comuni”. In realtà è un altro dato a emergere in modo piuttosto inaspettato, una suggestione non quantificata ma che tuttavia ha il suo peso: anche il turista segue con interesse la vicenda della Torino-Lyon e relativa opposizione popolare. È il vacanziere che giunge da quell’Italia attanagliata da una crisi che ha sottratto un buon 15% anche all’Alta Valle, in linea con la media italiana di quest’anno.
Dell’analisi FIMAA risulta infatti: “In calo gli italiani che hanno programmato una vacanza nell’estate 2013, ma in lieve aumento il turismo dall’estero: gli affitti estivi di case per vacanza passeranno, rispetto al totale dei viaggi programmati, dal 9,4% del 2012 all’8,1% per gli italiani; e dal 12,9% al 13% per la componente straniera, con una contrazione media rispetto al 2012 del 12%. A calare di più sono le locazioni di case per vacanza in Abruzzo e Sicilia. Calano di meno, ma con variazioni del -15% in Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. All’opposto, il numero di contratti cala meno nelle Marche, Molise, Emilia-Romagna e Lazio”
Nelle interviste quasi tutti affermano di sentirsi in obbligo verso i figli a sostenere l’onere di una vacanza, sebbene si cerchi di contenere al minimo indispensabile le spese; chi prende in affitto un’abitazione o qualche camera ad esempio spesso si rifornisce al discount sotto casa prima di partire. Altri dichiarano “Si viene in Alta Val di Susa anche per contribuire all’appello letto sui giornali inviato dai sindaci”. Oppure: “Abbiamo scelto di tornare in Valsusa per dare una mano, l’altra volta siamo stati trattati molto bene e quindi abbiamo unito le due cose, il prossimo anno pensiamo di ritornare”. E ancora: “Siamo tornati perché siamo solidali agli abitanti della Valsusa, abbiamo voluto venire qua per contribuire all’aiuto chiesto dai sindaci e siamo andati anche al cantiere e ai presidi No Tav di Venaus”. “Siamo tornati ma pare non sia cambiato nulla, confronto ad altri luoghi di turismo qui c’è poco, però siamo contenti di aiutare”. Infine: “Abbiamo deciso di sfidare la sorte e abbiamo fatto bene, di blocchi o tafferugli neanche l’ombra”.
Ben venga lo sperato pienone. Speriamo di non arrivare tardi a prenotare per quest’inverno e trovare il tutto esaurito.