
Decine e decine di camion hanno movimentato quotidianamente terra attraversando il centro di Pumenengo, mettendo in pericolo pedoni e ciclisti per mesi. Camion carichi di ghiaia e sabbia destinati alla costruzione dell’Alta Velocità Treviglio-Brescia.
In paesi come Pumenengo (dove il centro abitato è attraversato dalla strada provinciale 127 che conduce a Calcio, dove sorgevano i cantieri Tav) ogni giorno un flusso di 120 camion tra andata a ritorno ha transitato per la via principale del paese.
Un continuo andare e venire tra il timore che si potesse verificare un nuovo incidente come quello accaduto a Caravaggio, quando una pensionata di 65 anni fu travolta e uccisa da un camion in manovra, tra i disagi dovuti all’aumento del traffico, tra la paura di un aumento dell’inquinamento dell’aria dovuto al circolo di mezzi pensanti in prossimità di case ed edifici pubblici.
Se il transito e la messa in sicurezza di questi materiali sono stati fatti come per cantieri di Via Toscana a Brescia, dove nello spostamento della terra venivano smosse polveri ed inquinanti ( Via Toscana rientra nel cono PCB, o il caso dell’amianto di via Roncadelle), la preoccupazione di chi abita questo Comune è stata più che lecita.
Alla luce di tutto questo, immaginiamo cosa potrebbe accadere per i cantieri del TAV Brescia-Verona dove serviranno 10 MILIONI E 200 MILA METRI CUBI DI GHIAIA per costruire l’opera.
Per farci un’idea dell’enorme quantità di materiale prelevato abbiamo provato a fare un esempio più concreto: la quantità di ghiaia estratta è la stessa che potrebbe ricoprire l’intera superficie urbanizzata di Desenzano per 1 metro di altezza.
Quanti camion passeranno fuori dalle nostre case?
Quante ore di traffico?
Quanto inquinamento aggiunto?
Quanti incidenti ci saranno?
Ma sopratutto, ne vale la pena?
di No Tav Brescia.