Tav avvocato Bongiovanni denuncia illeciti nei cantieri

Nell'ambito del processo alla 'ndrangheta, l'avvocato Bongiovanni afferma che sono stati utilizzati materiali pericolosi per asfaltare i cantieri Tav di Chiomonte.

di Redazione.

L’agenzia Ansa di Torino informa che l’avvocato Massimo Bongiovanni, noto difensore di parte nei processi contro i No Tav, ha dichiarato, in tribunale a Torino, che le strade del cantiere del Tav a Chiomonte sono state asfaltate con materiale trattato in modo illecito.

L’affermazione è avvenuta nell’ambito del processo di ‘nfrangheta denominata “San Michele“, nella quale l’avvocato è il legale di parte civile dei comuni di Sant’Ambrogio e Chiusa San Michele in Val Susa. Incrociando le dichiarazioni raccolte con le intercettazioni, osserva Bongiovanni, si evince che per eseguire i lavori di asfaltatura è stato impegnato del fresato d’asfalto, – un prodotto derivante dalla frantumazione delle strade e considerato un “rifiuto speciale”, se privo degli adeguati trattamenti per renderlo non nocivo. Se non trattato adeguatamente il fresato non può essere riutilizzato. 

Secondo l’avvocato, il materiale potrebbe prevenire da una cava in Sant’Ambrogio, sulla quale si è indagato proprio durante l’operazione “San Michele”. Il fatto riguarderebbe due dei nove imputati, gli imprenditori Ferdinando Lazzaro (accusato per reati ambientali e già noto alle cronache per problemi giudiziari) e Giovanni Toro (accusato di concorso esterno in associazione mafiosa). La relazione tra i due riguarderebbe proprio l’introduzione di quest’ultimo nei lavori stradali dei cantieri con il favore del Lazzaro. Cantieri oggi considerati di “interesse strategico” per lo Stato.