
di Bruno Garrone.
Il PD (Partito Democratico) valligiano si oppone, per la prima volta in forma ufficiale, all’adesione dell’Unione Montana Valle Susa alla manifestazione No Tav Susa-Venaus di domenica 8 dicembre.
Così riporta l’incipit di un articolo pubblicato su Luna Nuova di venerdì 6 dicembre.
Il PD valligiano pare aver mal digerito la posizione di molti sindaci della Val Susa che hanno deciso di aderire alla manifestazione in veste ufficiale. Se le posizioni dei sindaci dell’area politica erano stati, in qualche modo mal tollerati, per le loro posizioni sul Tav Torino-Lione, ora il PD di governo, dopo la debacle dei 5 Stelle sull’argomento, trovano il “coraggio” di alzare il tiro.
La decisione dei sindaci, assunta a “maggioranza” durante l’assemblea dei comuni montani, e quindi democraticamente espressa, risulta poco consona ai vertici del partito piddino.
Le parole usate nella circostanza insistono sulle supercazzole con scoppolamento a destra, di cui in questi decenni sono state riempite le pagine dei media nazionali.
Sviluppo (di che tipo?) e “riconoscimento” degli sforzi fatti per modificare il progetto, suggerirebbero una “nuova fase politica” (nuova?) nella quale, si può facilmente dedurre, dopo il livello europeo, e quello nazionale (mortacci 5 stelle), anche a livello locale gli amministratori si dovrebbero allineare al pensiero unico sulla magnificenza dell’opera.
Nemmeno di fronte ai disastri di queste ultime settimane, durante le quali le piogge hanno nuovamente evidenziato le debolezze strutturali del territorio italiano, nonché il continuo fallimento delle Grandi Opere (come il Mose), portano maggior consiglio alla politica tutta.
Ne consegue che, grazie anche alla pusillaminità dei Cinque Stelle di governo, lo studio della Costi/Benefici sul Tav Torino-Lione non ha prodotto nessun dubbio nelle quadrate menti dei politici (di governo e di opposizione).
Attendiamo quindi con una certa “ansia” il prossimo documento del PD, annunciato in pompa magna, con il contributo di “esperti” esterni alla politica, ma presenti sul territorio (si muore dalla curiosità), per illustrare la bontà dell’opera.
A noi, ostinati antagonisti del progresso a beneficio dei soliti noti, della corruzione, dei danni ambientali, di quelli sulla salute delle persone, e delle supercazzole in politichese, non rimane che ribadire il nostro NO, sano e pulito, a questa opera inutile e costosa, mentre le priorità degli investimenti nel paese, dovrebbero rivolgersi altrove.
(B.G. 04.12.19)