Statuto della Città Metropolitana ora ai 315 Sindaci la ratifica

Approvato dalla Giunta lo Statuto della Città Metropolitana di Torino.

di Leonardo Capella

Giovedì 2 aprile il Consiglio Metropolitano di Torino ha approvato all’unanimità la bozza di statuto che dovrà ora essere ratificato il 14 aprile prossimo dai 315 Sindaci. Il Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Piero Fassino, ha espresso la propria soddisfazione con queste parole: “L’approvazione all’unanimità dello Statuto della Città Metropolitana – e con esso anche dell’articolazione della Città Metropolitana in 11 Zone omogenee dotate di poteri e organi – corona positivamente un percorso democratico e partecipativo, a cui in questi mesi hanno concorso attivamente i Consiglieri metropolitani di tutti i partiti, i Sindaci dei 315 Comuni della Città Metropolitana e un’ampia platea di associazioni e organizzazioni della società civile. La unanime condivisione dello Statuto è un ottimo modo per avviare l’attività della Città Metropolitana, istituita per offrire ai cittadini più opportunità di sviluppo e di progresso”.

Nonostante il voto unanime non sono mancate le richieste di emendamento di alcuni articoli, forse quello di maggior importanza è l’art. 10 relativo al servizio idrico.

Il Consigliere Dimitri De Vita (M5S) è intervenuto durante il consiglio per chiedere che all’articolo 10 venga resa inequivocabile la proprietà pubblica degli acquedotti, delle reti di distribuzione dell’acqua potabile, del sistema di fognature e degli impianti di depurazione. Inoltre il Movimento 5 Stelle ha chiesto che lo Statuto preveda la gestione del servizio idrico da parte di società a proprietà interamente pubblica.

La Consigliera Gemma Amprino (lista “Città di città”) è intervenuta per chiedere di valutare gli emendamenti in una riunione dei gruppi, da tenere durante una breve sospensione della seduta. Alla fine di questa riunione gli emendamenti sono stati  votati con 18 voti favorevoli su 18 aventi diritto al voto e l’articolo relativo al servizio idrico è stato così emendato:

Art. 10 Servizio Idrico

1. La Città Metropolitana tende alla salvaguardia degli interessi degli utenti e si impegna a: a) considerare l’acqua un bene comune non privatizzabile;

b) garantire, nell’ambito delle proprie competenze, il reinvestimento degli utili del servizio idrico integrato nel servizio stesso;

c) garantire la proprietà pubblica delle reti; d) assicurare qualità ed efficienza del servizio, uso razionale ed accessibilità per tutti, secondo

principi di equità e di tutela delle fasce deboli. e) garantire la gestione del servizio idrico attraverso enti o aziende a controllo pubblico.

Lo statuto della Città Metropolitana ora vedrà il vaglio per l’approvazione e gli eventuali emendamenti da parte dell’assemblea dei 315 Sindaci che compongono la Conferenza omonima, che si terrà martedì 14 aprile alle 9,30 nell’auditorium della sede della Città Metropolitana di corso Inghilterra 7.

L.C. 03.04.2015