
di Gabriella Tittonel
Fiumi di parole. Quelle dette intorno alla grande opera. Parole per illustrare progetti (nelle fantasie o nelle carte), parole per rendere chiare le questioni e parole per nascondere i fatti. Parole che, se non supportate da prese di visione concrete lavorano sull’immaginario più sfrenato. Questo è il tentativo messo in atto ogni giorno dai fautori della grande opera. Parole.
Ed allora, per ritornare alla realtà, in una sorta di viaggio nel

possibile futuro, alcuni cittadini di Sant’Ambrogio e del comitato locale, con il Sindaco Fracchia ed alcuni suoi amministratori hanno deciso lo scorso sabato pomeriggio di andarlo a vedere il cantiere della grande opera, di osservarlo dall’alto, percorrendo l’antica via francigena che da Giaglione un tempo conduceva a Chiomonte e raggiungendo infine le doppie recinzioni che imprigionano il cantiere e tutte le persone che vi lavorano, operai e forze dell’ordine.
Qui la realtà si è presentata, realtà fatta di polveri, di macchinari, di persone impegnate in un lavoro che si vorrebbe far condividere in futuro a tanti giovani della valle, che prima di seguire il canto delle sirene sarebbe auspicabile che cercassero di capire di quale lavoro in realtà si tratta e cosa può rappresentare in costi veri per le proprie aspirazioni e la propria salute.
Molte sono state le domande, molte le riflessioni scambiate, fatte anche alla luce delle ultime richieste di pacificazione della valle…. Il pomeriggio in Clarea si è rivelato prezioso e l’auspicio è che altri amministratori vogliamo fare la stessa esperienza!
G.T. 12.3.15