Sindaci No Tav a Peschiera del Garda

Peschiera del Garda una linea senza progetti che desertificherà come al mugello

di Valsusa Report

Una pioggia a tratti fine ma per lo più intensa ha accompagnato il corteo che dice no alla linea Tav da Brescia a Verona; diventa così una marcia a tappe, la prima a San Martino della Battaglia, la seconda a Lonato, che hanno chiuso quelle in territorio bresciano, orapeschiera2 la terza e prima a Peschiera nel Veronese del Garda. Peschiera una cittadina accogliente e turistica ha visto un corteo ridotto, nel percorso, che non ha potuto spingersi così al Santuario della Madonna del Frassino, l’oasi naturale del laghetto protetto dai due frati minori, Frate Paolo e il rettore Gianbattista Casonato, presenti dietro allo striscione di apertura del corteo.

I guardiani sono scesi “in piazza” a difesa del “luogo sacro risalente al cinquecento”, così ci dicono “proteggiamo la Madonnina apparsa ad un contadino su di un frassino l’11 maggio 1510. Ora lo fanno passare Santuario_della_Madonna_del_Frassino_12sotto, ma mica gli faranno tanto bene quelle vibrazioni alla madonnina. Ci saranno cantieri tutto intorno al luogo di culto, faremo come nell’800 dopo Napoleone, lo chiudiamo?”

Al corteo i sindaci, Orietta Gaiulli, Peschiera del Garda, Sabrina Tramonte, di Cavaion e Gianbattista Ruzzenenti da Medole. Hanno così concluso la giornata al Centro Sportivo con numerosi interventi anche delle giunte No Tav e delle opposizioni a quei comuni che trattano con i governi.

“Quello di Vicenza e territori contigui manca, per esempio, dell’analisi delle alternative progettuali, cioè l’individuazione delle alternative dal punto di vista delle scelte tecnologiche, organizzative e finanziarie e, soprattutto, dell’analisi della fattibilità economica e sociale. Ridicola la lettura di questo decreto di un responsabile tecnico regionale nella parte seguente: “in data 29/07/2014 è statopeschiera1 sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione del Veneto, RFI S.p.A., Comune di Vicenza e Camera di Commercio di Vicenza, che rispetto alle soluzioni precedenti, prevede sinteticamente…”. Capite? Un atto giuridicamente inesistente come il protocollo d’intesa firmato dal Ministro delle Infrastrutture, dal Comune di Vicenza e da altri soggetti giuridicamente privati annullano (sic!) la delibera Cipe n 94 del 2006, che fissava modalità procedurali per l’attraversamento del territorio vicentino. un illegittimo progetto definitivo. Illegittimo perché questo incompleto studio di fattibilità non può sostituire il progetto preliminare, che viene prima del definitivo, ma anche perché si salta la valutazione d’impatto ambientale (VIA), che per le opere strategiche avviene sul progetto preliminare. Si escludono poi, contravvenendo al Trattato peschiera4di Lisbona, la partecipazione dei cittadini, che avviene attraverso le osservazioni allo studio d’impatto ambientale, che è la base per la VIA.” a commento tecnico della giornata, si legge spiegato bene da VVox.it.

Qui i video della giornata: PARLANO I SINDACI E IL CORTEO

V.R. 15.2.15