
di Davide Amerio
Il banchetto è lì nella piazzetta del mercato del paese, piove, la gente passa di fretta ma loro non demordono e restano a disposizione di chiunque voglia informazioni sotto l’acqua incessante di questa Pasqua bagnata. Si presentano alle elezioni comunali con il simbolo “Sant’Antonino lista Indipendente”.
Incontriamo Laura Favro, candidata sindaco, Bordolani Emilio e Allasio Giulia candidati come consiglieri. Ci spostiamo all’asciutto, ospiti in casa di Laura e qui facciamo le interviste per conoscerli meglio.
Ritroviamo la tenacia e la volontà di chi si presenta a queste elezioni per cambiare la concezione stessa della politica e della figura del politico. Sono cittadini che sognano di creare una comunità dove i beni (e i soldi) pubblici sono un patrimonio condiviso e rispettato non un oggetto da depredare.
Laura è consigliera uscente di minoranza e dice di averne viste troppe sotto l’amministrazione di Ferrentino (attuale sindaco). Vogliamo essere una comunità, afferma pacata ma decisa. Abbiamo bisogno di una nuova visione delle cose, dobbiamo gestire ciò che è pubblico nell’ottica dell’interesse dei cittadini e non di qualche politico o di qualche potente. Abbiamo assistito a molte forme clientelari e sentito tante promesse che non sono state mantenute.
Tra gli obiettivi della lista ritroviamo il No al Tav che non può mancare per chi ha a cuore il denaro dei cittadini. Ma ci parlano anche di polveri sottili, di difesa dell’acqua pubblica e di tasse. Già, perché Sant’Antonino è un comune tra i più tassati della Valle di Susa e ha il triste primato di una aliquota IRPEF comunale tra le più alte. Dove sono finiti questi soldi? Come sono stati impiegati? Ci spiegano che hanno più volte chiesto chiarimenti al sindaco in consiglio comunale ma hanno ricevuto risposte vaghe e tutt’altro che soddisfacenti.
Il desiderio di un futuro ricco di umanità dove i giovani trovino spazi per aggregarsi e dialogare ce lo racconta la giovane Giulia, piena di energia e di entusiasmo. Emilio ci spiega quanto ritengono importante un’azione per sostenere socialmente le persone in difficoltà. Ma non deve essere un’elemosina, ci tengono a precisare, chi riceve un contributo per i momenti difficili e per poter continuare a vivere dignitosamente deve a sua volta offrire un contributo alla collettività dedicando del tempo a qualche lavoro socialmente utile. É questo un metodo già sperimentato altrove con ottimi risultati.
La lista fa parte di una “rete” con altre presenti in Val Susa che si sono aggregate dopo le esperienze positive vissute in questi anni: condividono un programma generale e poi ciascuna lista si caratterizza per la realtà particolare nella quale si trova a operare. Questa rete è nata anche per differenziarsi dalla prolusione di finte liste civiche che sono invece particelle satelliti dei classici partiti e cercano di cavalcare il successo di quelle autenticamente popolari. Parte del loro programma è ispirato al M5S e per le elezioni regionali sperano in una vittoria di Davide Bono.
La fatica maggiore è far capire ai cittadini che votando nello stesso modo di sempre le cose non cambieranno mai, ci spiegano con sincerità; se non modifichiamo la percezione del bene comune siamo destinati a subire le false promesse dei soliti partiti, quelli che in campagna elettorale fanno i lavoretti di abbellimento della città in tutta fretta seminando qui e là un po’ di fiori; oppure promettono posti di lavoro che dopo le elezioni si volatizzeranno o che cercano di incutere paura agli elettori con la storiella della “dispersione” dei voti.
D.A. 19/04/14
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