
di Valsusa Report
Santa Giulia, la scusa? Un ordinanza che proibisce, a seguito dei fatti di piazza San Carlo, il consumo dell’alcool in bottiglie di vetro. Fuori dai dehors dei locali è vietato, chi è a fianco viene multato. Questa ordinanza viene fatta rispettare scrupolosamente in alcuni quartieri cosiddetti “fuori dal controllo di polizia, un modo anche per ristabilire l’ordine sovrano di una città” diranno alcuni presenti tra i tavoli, prima del colpo di mano. Alle ore 20e30 di sorpresa arrivano i furgoni della polizia di stato scendono in tutta fretta gli agenti antisommossa e blindano. Blindano dalle due estremità la via che porta alla piazza Santa Giulia zona Vanchiglia di Torino. Le proteste della gente che mangiava nei dehors sono state sovrastate dai cori dei centri sociali che in quella zona hanno il loro centro di riferimento.
Inutile interrogarsi sul perché sia accaduto uno sgombero e cariche in piena regola, sta di fatto che quegli attimi di panico collettivo in piazza Santa Giulia hanno fatto ricordare Kevin, il bimbo di 7 anni rimasto ferito nella calca di piazza San Carlo, durante la finale di Champions League, schiacciato dalla folla che scappa impaurita. C’è una diversità a provocare la calca questa volta è l’ordine impartito da funzionari di polizia che hanno così lasciato incuranti quello che accadeva.
Clienti dei locali all’ospedale, camerieri manganellati, genitori che cercano riparo per i loro bimbi dentro i locali, signore in crisi di panico, gente travolta nel fuggi fuggi. Ci si domanda può un funzionario non essere in grado di pensare prima cosa sarebbe capitato? Basta la vendetta per uno sgarbo ad un agente, presunte violenze a danno di membri della digos o un coro di un centro sociale per creare tutto questo? Sono domande che non avranno una risposta.
Durante la carica abbiamo assistito a manganellate contro persone cadute a terra, bloccate contro i muri e intrappolate dalle sedie e dai tavoli. La polizia ha poi arrestato due ragazze e due ragazzi. I bambini che giocavano in piazza con il pallone non ci sono più. Dal Tulps sulla sicurezza “nessun indennizzo è dovuto per i provvedimenti dell’autorità di pubblica sicurezza nell’esercizio delle facoltà ad essa attribuite dalla legge”, (TULPS Capo 2 Art.7)
Il devastamento è lecito dopo l’ordine del funzionario, anche quando in un contesto di pressione, come la serata del 20 giugno, potrebbe essere lo stesso che fa partire la carica degli agenti di polizia in antisommossa. Il locale devastato di più è il Barricata locale frequentatissimo dai ragazzi dei centri sociali di zona. I bambini ricorderanno l’accaduto. Chissà se tra quei poliziotti ci sono anche dei padri di famiglia o sono solo giovani dei centri d’addestramento. “Si chiede rispetto, si ma per tutti non che solo chi usa la forza può pretenderlo” il coro che si alza dai commensali dopo che la quiete in piazza Santa Giulia è arrivata nuovamente.
V.R. 21.6.17