
di Valsusa Report
Areva è in rosso, perde anche in borsa e segna uno svantaggio di 2,25 punti percentuali. Il piano di salvataggio prevede l’acquisto delle centrali nucleari da parte di Edf, (Electricité de France che in Italia controlla Edison) l’acquisto di un buon 75% della ditta nucleare francese. Il grande nucleare che ha fatto sognare negli anni 60 la Francia si arena, e che dire dato che oggi l’edilizia ha cementificato-elettrificato con case e servizi, e l’elettronica ci ha regalato uno smart-oggetto in carica tutti i giorni. Il 29 luglio, cioè oggi, i consigli di amministrazione di Areva ed Edf dovrebbero deliberare sul progetto di cessione delle quote, una crisi incredibile considerando l’enorme commercio della Francia in questo settore, si pensi alla volontà di elettrificare l’ennesimo corridoio elettrico per l’Italia che Terna Spa sta cercando di far passare per la Valsusa. Un sistema nucleare che non serve all’elettricità, che produce enormi scorie radioattive e un indotto con l’arricchimento delle barre all’uranio, chissà, può darsi che questo sia il bussines? L’elettricità forse centrerà poco? Anche negli investimenti Areva fa buchi miliardari, il cantiere del nuovo reattore Epr di Flamanville, in Normandia, ha i costi quasi triplicati, a Olkiluoto, in Finlandia, l’azienda ha già previsto perdite per 3,9 miliardi di euro.
In Italia si punta al deposito nazionale, nel sito www.depositonazionale.it, è tutto ben spiegato, “infrastruttura ambientale di superficie”, “sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti in Italia”, una campagna vendita in pieno stile dopo che i siti più appetibili hanno già negato il consenso o dimostrato in piazza il dissenso. “La campagna, realizzata da Saatchi & Saatchi, mira a far riflettere sulla necessità di risolvere insieme il problema della gestione dei rifiuti radioattivi che produciamo ogni giorno: negli ospedali, nelle industrie, nei laboratori di ricerca e nei vecchi impianti nucleari dismessi, oggi in via di smantellamento” spiega Sogin. Tutto però slitta, prima era luglio, poi agosto, adesso settembre ma pare che fino a dicembre la famosa Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, listino delle zone possibili resta secretato. Un certezza c’è, per i governi degli ultimi anni, “nucleare è bello” se non si possono fare le centrali almeno si possono impiegare denari pubblici e pubblicità per abbellirlo e sammai si vedrà!
L’abbandono del nucleare resta comunque sempre e per tutti una sorta di distacco a cui nessuno vuole partecipare, il Kazakistan ad esempio, che non impiega in centrali nucleari, e che estrae per tutto il mondo il ricercato uranio, inaugurerà “la banca di carburante nucleare”. Il 27 agosto alla cerimonia saranno presenti il capo dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) e i rappresentanti delle sei potenze mondiali che hanno mediato l’accordo sul nucleare iraniano. Nucleare è bello, anche pericoloso diremo noi paurosi! e a cosa servirà, ora che si vanno a dimostrare le perdite miliardarie, resta solo uno scopo, quello militare.
V.R. 29.7.15