S’allargano le metastasi in Clarea

Gabriella_39_nastro gennaio 2014Il cancro dell’alta velocità in Clarea s’allarga. Notizia questa più che preoccupante per coloro che per esperienza diretta o essendo a conoscenza del linguaggio medico, arrivano ad associare il grandioso (si dice) lavoro intorno al tunnel geognostico dell’alta velocità valsusina all’immagine di un organismo vivente.

Colpito da uno dei cancri più insidiosi, il carcinoma, che con le sue radici si insedia  silenziosamente nei tessuti intorno alla prima cellula della malattia e trasforma, devasta, tutto quanto incontra.

In Clarea, dopo la prima distruzione del bosco centenario di castagni, dei prati, della zona del sito archeologico (tutto ora attentamente coperto di cemento) si è passati alla distruzione del bosco a fianco del torrente per costruirvi una strada, ( che in futuro dovrebbe, si dice, divenire di collegamento fra Chiomonte e Giaglione) ma che ora, al di fuori delle recinzioni,  è unicamente in funzione del cantiere, dei necessari passaggi e della sistemazione di terre.

E mentre si guarda in questi giorni al futuro della valle, all’insidiosa e nuova devastante radice del carcinoma in valle, radice che farà posto al nuovo autoporto a S. Didero, alla nuova zona di guida sicura ad Avigliana, un nuovo annientamento in Clarea pare annunciato.

Nel cantiere si sta montando il lungo nastro trasportatore dello smarino, in prossimità delle reti, alto, troppo alto, ora pare, per non incorrere in problemi essendo in prossimità del passaggio dell’energia elettrica, del palo su cui Luca Abbà salì al tempo dello sgombero e dove rischiò la vita.

Ed allora si mormora dello spostamento della linea, più a monte, nel bosco sovrastante, dove si possono ancora scorgere parti del muro fortificato del 1600, dove tutta una serie di ottimi terrazzamenti fino ad ora ha evitato  alla montagna di scendere a valle. Distruzione di muretti, taglio di alberi: il cancro va avanti. Chi ancora intende parlare di progresso e di opera strategica in questo scenario davvero non ha occhi ed intelligenza per immaginare cosa può preparare il futuro alla gente valsusina!

Gabriella Tittonel

20 gennaio 2014