Risposta all’articolo “Sicilia: No Muos, pacifici manifestanti massacrati dalle forze dell’ordine. Ora basta, marciamo….”

Sicilia, verso la maifestazione nazionale del 4 aprile, qualcuno ci mette del suo, non sono d'accordo i comitati contro il Muos, ne parla l'avvocato Goffredo D’Antona, legale dell’Associazione antimafie.

di Daniela Giuffrida

E’ comparso ieri mattina in Sicilia, su un sito che nella propria “presentazione” afferma trattare “informazione, teorie complottistiche, cammini spirituali e iniziatici, egittologia”, un articolo il cui autore (rimasto sconosciuto), descrivendo disordini nei pressi della base NRTF di Niscemi, lanciava un drammatico appello a scendere in strada e ad unirsi alla “protesta invisibile” degli attivisti No Muos. Sicilia: No Muos, pacifici manifestanti massacrati dalle forze dell’ordine. Ora basta, marciamo…. diceva il titolo dell’articolo che era correlato dalla foto di un attivista sanguinante che veniva portato via, sorretto da altri giovani manifestanti. Le altre foto presenti, mostravano documenti datati. In uno di questi un’ordinanza della Questura di Caltanissetta che vieta la manifestazione nazionale del 1° marzo del 2014 e quindi fuorviante e non riconducibile sicuramente alla prossima manifestazione del 4 aprile. L’impatto sul Web è stato immediato ed in breve l’articolo ha diffuso notizie e immagini false, ovunque, permettendo i commenti molto duri degli stessi attivisti No Muos, nei confronti dello sconosciuto autore.

Lo stesso avvocato Goffredo D’Antona, legale dell’Associazione antimafie “Rita Atria” ha inviato il proprio dissenso agli autori dell’articolo, nel suo intervento, ignorato dai responsabili del sito, il legale No Muos dichiara:

  • “Mi chiamo Goffredo D’Antona e sono semplicisticamente un avvocato no muos. Mi occupo a vario titolo, assieme ad altri avvocati, delle antenne di Niscemi e dei vari procedimenti, io specificatamente penali, relativi al Muos. Preciso che parlo a titolo personale ed in base alle mie esperienze. Vi invito, prima di tutto, a togliere la foto a corredo del post nel quale è ripreso un minore e, come tale, non è consentita la pubblicazione. Altra questione, non sono certo io il difensore delle forze di Polizia che operano a Niscemi, tutt’altro, io non legittimo assolutamente la violenza, in specie quando proviene e capita, da chi indossa una divisa. Pertanto l‘espressione che a Niscemi la Polizia “picchi duramente” i manifestanti oppure li massacri appare fuorviante, il che non è opportuno visto l’avvicina della data di una grande manifestazione, come al solito festante e pacifica. Sicuramente in questi anni ci sono stai momenti di tensione e abusi, tutti denunziati formalmente dai manifestanti. Però una lettura frettolosa del pezzo potrebbe far pensare che Niscemi sia come Genova 2001, il che fortunatamente non è vero. Prendo atto dell’ intento, lodevole, di chi ha scritto il pezzo, comunque non firmato. Sicuramente però rischia di creare delle tensioni, non singole, ma collettive alla vigilia di una grande manifestazione pacifica. A Niscemi, chi sta mettendo il “diritto sotto i piedi“ sono le Istituzioni politiche della Regione, e dello Stato che in silenzio consentono ciò che non si dovrebbe. A Niscemi si combatte per la pace e la legalità, non è opportuno creare, magari inconsapevolmente, ulteriori tensioni. Grazie.”

In tarda serata, l’articolo in questione è stato rimosso dal sito, per cui il suo contenuto non è più visibile, al contrario del link relativo, con la foto che riprende il minore ed il drammatico invito a marciare a fianco dei Movimenti. Questo è rimasto ovunque visibile, col suo sottile “carico” di fraintendimenti che potrebbero creare equivoci sulla autentica matrice pacifica della manifestazione o provocare false aspettative, nelle forze dell’Ordine e quindi, loro reazioni inadeguate e certamente, non auspicabili.

D.G. 26.3.15