
di Leonardo Capella
Il Consiglio regionale nella seduta del 31 marzo ha approvato all’unanimità dei votanti il disegno di legge n. 102 della Giunta regionale “Autorecupero degli alloggi sfitti per carenza di manutenzione da parte degli assegnatari”.
Il provvedimento prevede l’aggiunta, nella legge regione 17 febbraio 2010, n.3 (Norme in materia di edilizia sociale), l’articolo 22bis che introduce nella legislazione regionale il concetto di autorecupero del patrimonio edilizio pubblico.
La legge prevede infatti che gli enti proprietari o gestori predispongano l’elenco degli alloggi non assegnabili per carenza di manutenzione, individuando per ciascun alloggio gli interventi indispensabili per l’assegnazione, stimandone costi e tempi di esecuzione delle opere.
Questi alloggi vengono assegnati a soggetti già in graduatoria a condizione che l’assegnatario, in accordo con l’ente proprietario o gestore, si impegni a realizzare in autorecupero gli interventi individuati, i cui costi, documentati, sono riconosciuti sia mediante detrazioni sul canone di locazione, sia attraverso la restituzione dell’importo anticipato, fino ad un massimo del 50 per cento dell’importo.
Numerose sono state le dichiarazioni relative a questo provvedimento.
Augusto Ferrari (Pd), assessore alla Casa e alle Politiche sociali, ha sottolineato che questa proposta “ha anche un valore di carattere sociale, perché prevede una forma di responsabilizzazione diretta degli inquilini alla gestione del patrimonio pubblico, elemento più prezioso e qualificante della legge”.
Mentre Marco Grimaldi (Sel) ricorda come “Dai dati forniti dalle Agenzie territoriali per la casa e dai comuni risulta che in Piemonte gli alloggi non assegnabili per carenza di manutenzione siano circa 800, con un fabbisogno di oltre 22,3 milioni di euro e con una casistica molto variegata”.
Valutazione moderatamente positiva quella di Davide Bono(M5S) che commenta: “Si tratta di una misura utile che favorisce lo scorrimento delle graduatorie e stimola un’azione sociale, ma non risolutiva. Servono più risorse, da reperire nella nuova programmazione oppure attraverso un fondo nazionale dedicato, per rispondere alle priorità della Regione Piemonte, che sono le nuove povertà e il lavoro. Da questo punto di vista occorre impegnarsi per garantire il reddito minimo garantito”.
Una nota di critica viene da Gian Luca Vignale (FI) che dichiara: “Introdurre il principio dell’autorecupero è molto positivo, poiché mette a disposizione più alloggi pubblici e aiuta anche le piccole imprese artigiane. Temiamo però che sarà favorito chi oggi in graduatoria ha un reddito più alto e dispone delle cifre necessarie per eseguire gli interventi. Avremmo preferito che la Giunta accogliesse la nostra proposta, che prevedeva fossero le Atc a pagare le fatture”.
Un provvedimento dunque che a detta di tutti, con le dovute sfumature, viene ritenuto un primo passo nell’affrontare un emergenza che cresce il maniera esponenziale.
L.C. 31.03.2015
Testo integrale del provvedimento