Il racconto del 21 agosto: tra trekking e azioni simboliche

Azioni al Muos, la popolazione non si ferma

Prima di raccontare la trama della giornata di ieri a Niscemi è utile fare un brevissimo passo indietro e ricordare il motivo della passeggiata proposta dal Movimento NO MUOS che ha visto coinvolto un centinaio di manifestanti. Il brevissimo passo indietro lo facciamo attraverso due foto emblematiche.

Twitter Ministero Difesa

taglio di giornale

Come ben si può evincere da queste due immagini, c’è una correlazione chiara tra il dissequestro del MUOS (con tanto di festa del Ministero della Difesa su Twitter) e la guerra in Libia. E’ proprio in questo contesto che il Movimento NO MUOS ha deciso di indire una passeggiata per domenica 21 agosto nella riserva naturale della Sughereta.

LA TRAMA

Dopo decine di minuti in cui i manifestanti si sono radunati all’inizio del sentiero della riserva naturale, intorno alle 15,30 la passeggiata ha avuto inizio. Un centinaio di aderenti hanno attraversato la riserva naturale sotto un sole cocente. Una cosa importante da registrare è la numerosissima presenza di agenti Digos nel luogo di ritrovo che, nella piena tranquillità, si sono resi protagonisti di continui e incessanti filmati da tutte le angolazioni. Addirittura, prima di scendere dal pullman, un agente con la telecamera ha ordinato all’autista di aprire solamente una bussola (quella anteriore) e di farci scendere dal mezzo ad uno ad uno. Ma al di là di questi atteggiamenti utili a infastidire e provocare, la passeggiata ha avuto inizio. Come dicevamo abbiamo attraversato chilometri e chilometri di riserva naturale.

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Pensare che questa sia stata in gran parte eliminata a scopo militare ha fatto rabbrividire i tanti ragazzi che per la prima volta si sono ritrovati a Niscemi. Quando il sentiero ha condotto gli escursionisti in prossimità della base, un sentimento antimilitarista, un rigurgito proveniente dal rifiuto dei poteri forti, degli oppressori e degli abusi, ha fatto scattare una scintilla in ognuno dei presenti: è proprio in questo contesto che la passeggiata si è trasformata in un corteo spontaneo verso le reti che si frappongono tra la base militare e il terreno dei “comuni mortali”, tra cori e slogan contro la guerra in Libia e per una Sicilia libera da sfruttamento e oppressione. Nonostante la Digos abbia provato a frenare l’avanzata e nonostante abbia ripreso tutta la scena, i manifestanti senza timore sono arrivati nelle reti della base: parte dei presenti ha creato lo spazio e la sicurezza per un altro gruppetto, sempre di manifestanti, che hanno dato il via ad un’azione simbolica, tagliando alcuni metri della rete e strappando una bandiera statunitense.

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L’azione è stata spontanea e voleva dire delle cose ben chiare: nonostante la prepotenza e l’idea imperialista americana; nonostante il servilismo dello Stato italiano; nonostante il dissequestro, la repressione che negli anni ha provato a frenare il Movimento NO MUOS, c’è ancora tanta gente che non ha chinato la testa, che non ha paura, e che continuerà ad opporsi ad un mondo ideato da pochi potenti per costruirne uno nuovo sulle rovine del vecchio!

La giornata di ieri per noi tutti e tutte è stata importante, fondamentale: la lotta NO MUOS non si fermerà. La lotta continuerà giorno dopo giorno a Niscemi così come nelle strade e nelle piazze delle nostre città, nei nostri luoghi di aggregazione e negli spazi sociali, nelle scuole e nelle università. E’ utile che tutti, complici e non, sappiano che in ogni istante delle nostre giornate cresciamo, maturiamo e ci moltiplichiamo. Siamo ogni giorno di più e con più idee, con più forza e determinazione. E questo messaggio deve arrivare soprattutto a chi vive in questi giorni nella convinzione che a Catania dal 28 agosto all’11 settembre si festeggerà: perchè in fondo sono le stesse persone che festeggiano il dissequestro e aderiscono a guerre.  Insomma non diamo il benvenuto agli americani nella nostra terra così come non daremo il benvenuto al PD, a Renzi e a tutta la sua combriccola.

Certo eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati, ma avevamo ragione.

Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta

da Eureka il Giornale della Piazzetta