Quel Rospo in gola ai sostenitori del M5S

Nel M5S c'è preoccupazione per questa situazione di stallo nella formazione del governo. Le diverse anime tifano per quella che sembra loro la situazione migliore. Un diverso punto di vista.

di Davide Amerio.

M5S: un grosso, grasso, e indigesto, rospo, ostruisce le gole di migliaia (forse milioni) di elettori, simpatizzanti e attivisti del movimento.

Se il M5S si allea con Berlusconi … Non lo voto più.

Se il M5S si allea con il Pd … Perderà milioni di voti (li conosci uno per uno?)

Di Maio pensa solo alla poltrona…

Se il M5S si allea con la Lega alle prossime elezioni … Lo schifo!

Il M5S è chiaramente di destra… anzi no, è di sinistra, ma in fondo è democristiano…

Se il M5S si allea con Renzi … Tradisce il mandato degli elettori.

Se sei bello ti tirano le pietre… Se sei brutto ti tirano le pietre (all togheter!)

Se mia nonna avesse avuto le ruote … Io sarei un tranvai (ovvero un Tram, vecchio proverbio piemontese).

Andrea Scanzi (I love Scanzi), illustra su FQ un bel po’ di utili considerazioni sui criteri necessari per giudicare la linea politica del M5S. Oppure, per dirla diversamente, quali considerazioni è bene non fare sullo stesso, se si ha la lucidità per comprendere la diversità sostanziale del movimento rispetto agli altri partiti.

Come puoi giudicare una forza nuova (nel bene e nel male che preferite) con gli stessi parametri convenzionali della prima e seconda Repubblica?

Venticinque anni di attività nell’ambito dell’analisi dei sistemi (di qualunque tipologia) mi hanno insegnato che essa consta di tre momenti fondamentali, quando ci si pone l’obiettivo di modificare radicalmente un sistema:

1. Analisi del sistema esistente in tutte le sue componenti

2. Progettazione del nuovo sistema che si desidera implementare

3. Realizzazione del percorso necessario per transitare dal vecchio al nuovo sistema.

Se si omette uno dei tre passaggi, oppure non si esegue un’analisi sufficientemente dettagliata … si è destinati a fallire. 

La politica è una tipologia particolare di sistema, in quanto coinvolge, in modo particolare, personali punti di vista, i desideri, e la propria visione del mondo. Ciò non di meno, si può cercare nei fare un’analisi della situazione. Proviamo:

1. La situazione attuale.

Un sistema politico che negli ultimi 20 anni è passato dalla prima alla seconda Repubblica non per convinzione, ma per necessità dopo Tangentopoli. Una classe politica transitata tra i due sistemi senza aver mai affrontato nè la questione morale, nè i conflitti d’interesse. Un paese consegnato nelle mani dei burocrati europei, falciato dell’austerità, impoverito dalla corruzione e dalla svendita dei propri beni. L’euro rappresenta per l’Italia il manganello con cui l’Europa ha sfollato i diritti, e la dignità del paese, con la precarietà  del lavoro e l’impoverimento di milioni di cittadini, nonché la stagnazione sociale.

In questo contesto matura e fiorisce il M5S. A questo si oppone un sistema politico, mediatico, affaristico, che non tollera un elemento estraneo: un soggetto che non ci sta alle regole del gioco, che si qualifica come forza popolare, e non è ricattabile secondo gli schemi usuali.

Dal 2010 obiettivo della politica di dx e sx è fermare questo corpo estraneo, con qualsiasi mezzo. Tre leggi elettorali si susseguono per impedire ai 5 stelle di avere una chiara maggioranza: ultima il Rosatellum.

I grillini crescono, di numero, e di esperienza politica. Anche in Europa, che  riconosce il loro lavoro e la crescente competenza. Chi oggi continua a definirli incompetenti commette un grave errore di valutazione. 

2. Il progetto futuro.

Il desiderio di un paese diverso unisce diverse anime politiche: tutte desiderose di vivere in un paese dove la normalità sia rappresentata dalle persone oneste, considerate e trattate come tali, e non come fessi da mungere.

Il progetto è dapprima grezzo, e nel tempo, con acquisizione di esperienza, viene migliorato. I problemi che il movimento si trova ad affrontare, sono di diversa natura:

– i tempi della politica sono diversi da quelli dei desideri personali

– l’Italia non è un paese rivoluzionario, ovvero è un paese di rivoluzionari in pantofole, sostanzialmente democristiano nell’animo

– la comunicazione è un fattore chiave della politica e, in un paese dove questa è asservita al potere, rappresenta elemento di forte criticità

– il movimento è composto da diverse anime, di ispirazione politica differente, e la sintesi politica non è questione facile e immediata

– la creazione di una forte aspettativa nei confronti dei risultati, crea disillusione e crisi in parte dei propri sostenitori

– la democrazia diretta, l’uno vale uno, e altri principi, sono stati affermati non a seguito di un’analisi socio politica approfondita, ma sull’onda di un entusiasmo  rivoluzionario, un desiderio di contare qualche cosa. Anche qui l’aspettativa produce delusione. 

– la selezione di persone preparate e di fiducia, che condividano lo spirito del movimento, non è di così immediata realizzazione

– se dico ciò che voglio modificare in modo non adeguato (allo spirito democristiano del paese), i media ti massacrano cucendoti addosso la figura del rivoluzionario giacobino, e i rivoluzionari in pantofole si spaventano (Non di meno i mercati finanziari).

3. La Transizione. 

Il confronto con la realtà, e con i suoi tempi, siano essi quelli necessari per acquisire competenze, o quelli per la maturazione di nuove coscienze civili e politiche, comporta tre ordini di questioni:

– dilatazione dei tempi in cui realizzare il progetto

– confronto con soggetti terzi (non graditi) che influenzano (nostro malgrado) la realtà nella quale ci si trova a operare. Tra questi ci sono soggetti politici, e soggetti economici e finanziari. 

– soggezzione  alle regole in vigore (per quanto possano essere sbagliate, ingiuste, inique)

Le alleanze si stringono con amici con i quali si condivide fiducia e stima reciproca. Se devi cavarti da un impiccio politico, per dare al paese una prospettiva, usi la strada di un contratto, vincolante almeno sotto il profilo di immagine (e comunque non siamo tedeschi)

Conclusioni. 

Se non si ha il coraggio, o la capacità, di prendere atto delle questioni qui sommariamente poste (certo in modo incompleto), non si riuscirà ad avere contezza della situazione in corso.

Stracciarsi le vesti e autoflagellarsi con il cilicio invocando tradimenti a ogni sospiro, può essere attività utile al martirio (per altro non richiesto), ma di sicuro non al conseguimento del progetto del movimento.

Questo, con buona pace della moltitudine di Cassandre a buon mercato, molte delle quali fintamente disinteressate, potrà essere giudicato solamente quando il movimento avrà la piena disponibilità di governo.

Nella situazione attuale, creata dal fallimento dell’obiettivo del cdx e del csx di mettere fuori gioco il M5S, occorre mantenere i nervi saldi. Non è difficile evincere come la situazione rischia, per il Pd è la Lega, di sfuggirgli di mano.

Nel primo si dimostra, ogni giorno, come il partito sia zavorrato dai renziani  in una palude melmosa, da cui credono di uscirne cercando di salvare la faccia persa da tempo.

La seconda dimostra come il Salvini, che vorrebbe tanto fare il leader, è ancorato al padrone del cdx Berlusconi, cui in troppi sono obbligatoriamente devoti. 

Come ebbe a dire, in un raro momento di lucidità, Giuliano Ferrara, in Italia non fai politica, nella prima, ma anche nella seconda, Repubblica, se non sei ricattabile.

E il terzo incomodo pentastellato è l’unico non ricattabile.

Quindi keep calm and go on ….

(D.A. 26.4.18)