Provocazione del Pd in Barriera di Milano

Un’ imbarazzante iniziativa, pensata e formulata in chiave elettorale, a cui si presta l’Anpi di Circoscrizione. Vecchie glorie da esibire dietro la retorica resistenziale per sostenere l’immagine di un partito che di popolare non ha più niente e che i “resistenti” attuali li manda in galera.

 

 

di Fabrizio Salmoni

Torino, 6.3.2014.   Dal territorio giunge segnalazione di un’iniziativa pubblica indetta per questa sera dalla locale sez. Anpi che ha causato immediatamente un appello alla mobilitazione di contrasto e un evidente imbarazzo degli organizzatori. I quali, accortisi di aver esagerato, hanno subito rifrasato il manifesto di presentazione diffuso come invito. Sotto il titolo Abbiamo sconfitto il terrorismo ma non la mafia, il testo originale accostava armoniosamente, sottoforma di domande volutamente retoriche, il terrorismo ai No Tav e ai soliti anarco-insurrezionalisti, onnipresente entità mediatica quando si tratti di fare terrorismo (incutere terrore) nei confronti dei cittadini: “Come isolare le frange anarco-insurrezionaliste in guerra contro lo Stato e le sue istituzioni? Il terrorismo può radicarsi nel Movimento contro la Tav? Esiste un pericolo terrorismo in questo momento?”. Chiaro il messaggio? Ebbene, lo scrupolo subentrato subito dopo le prime reazioni ha prodotto la seguente rettifica: “Come isolare le frange violente in guerra contro… Come difendersi e attaccare mafia e terrorismo?…?“. Sparito il riferimento a No Tav e anarcoeccetera. Un capolavoro! Quando si dice la certezza delle proprie idee… Nell’insieme un’iniziativa minore che se non fosse per la gravità del messaggio sarebbe da passare sotto silenzio. Merita comunque qualche osservazione.

La prima riguarda i nomi di organizzatori e invitati, in ordine di importanza: il divo Giancarlo Caselli, ex procuratore capo appena pensionato, quello che diceva di non perseguire il movimento No Tav ma solo chi commette reati. Ad oggi i perseguiti No Tav sono più di 1000 (fonte Repubblica del 3 Marzo) e in aumento, come la pressione giudiziaria che sforna condanne da 4 a 9 mesi per violazione di sigilli. Caselli-Pinocchio, dunque, a meno che non si voglia dire che la Val Susa è un covo di delinquenti comuni. Delinquenti che riescono a mobilitare loro simili in 40 piazze italiane ed estere; che riescono a raccogliere 300.000 euro di solidarietà in un mese. C’è poi chi si spinge troppo indietro e ricorda i 9 anni e 7 mesi di galera inflitti all’innocente Giuliano Naria, un danno collaterale della gloriosa lotta al terrorismo, si dirà; o chi, tra i “delinquenti” fa presente una carriera tutta sponsorizzata dal Pci-Pds-Ds-Pd che qualche gratitudine deve ben riscuoterla quando la Grande Opera necessita di aiutini. Ma queste sono maldicenze che non possono macchiare una vita dedicata alla difesa dello Stato. Stasera Caselli, protetto da un’infinità di polizia, probabilmente andrà a spiegare come si costruisce un’ipotesi giuridica di terrorismo sulla base di una lotta popolare ventennale e l’incendio di un trasformatore.

Insieme a lui, un boiardo di partito come Dino Sanlorenzo ripescato dai fasti degli enti pubblici degli anni 70-80,  la presidente di Circoscrizione Nadia Conticelli (Pd) e, per ultimo e da meno, il segretario di sezione Anpi Francesco Vercillo, uno di poveri mezzi che si limita a spolverare la retorica resistenziale ad uso sfacciato del proprio partito (sempre il Pd).

“Penso che la serata dimostri la loro difficoltà – dichiara Mario Solara, del direttivo della sezione Anpi di Bussoleno-Foresto-Chianocco – Se poi il problema è la Mafia spa, probabilmente hanno schierato le forze dell’ordine dalla parte sbagliata del cantiere” (del Tav, NdA).

E qui sorge spontanea l’altra osservazione: ma l’Anpi non dovrebbe essere, per statuto, un’organizzazione apartitica? Lo so, è un’ingenuità. Da sempre l’Anpi è governato, con pochissime eccezioni e con indubbi meriti passati, dal Pci-Pds-eccetera ma con l’affermarsi del partito-impresa quel controllo si è fatto sempre più strumentale ed ora le nuove generazioni di resistenti stanno avanzando. Purtroppo, mentre diamo loro il tempo necessario per il cambiamento, ci dobbiamo ancora beccare i Vercillo. “C’è una grande forzatura in atto di questi tempi all’interno dell’Anpi provinciale da parte del Pd  – spiega Roberto Borri del direttivo della sez. Anpi Martinetto – E’ in sostanza il tentativo di mantenere il controllo politico sull’associazione, spesso con metodi aggressivi e prevaricanti di fronte a nuovi soggetti sociali, come i No Tav, che vedono nei principi fondativi dell’Anpi un riconoscimento del loro impegno contro l’attacco alla democrazia. Lo scontro politico sul Tav e la criminalizzazione dei valsusini passa quindi anche attraverso le iniziative arbitrariamente targate Anpi come quella di questa sera“. (F.S. 6.3.2014)