Processo compressore. Arriva la Rai tg3….

Il tg3 crea enfasi, - chissà cosa succederà? - si chiedono in aula. Presto spiegato, un video delle stesse immagini degli arresti ma spettacolarizzato meglio, con nuove inquadrature e arrangimenti scenici. I No Tav - ma sti PM hanno studiato a Hollywood?

di Valsusa Report.

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VIDEO PRODOTTO DALLA PROCURA

Spiega il teste D’Amore Gennaro, ora in servizio alla questura di Napoli e all’epoca dei fatti al servizio Digos Questura Torino, – analizzai le immagini, dai video emerge che la scena dell’attacco viene ripreso dalle telecamere del cantiere -, con precisione il poliziotto riporta i vari ritardi delle riprese, la telecamera A dalla B ritarda di 9 secondi, la B dalla C di 40 secondi e via così illustrando il piano d’attacco che accusa i quattro No Tav, sui fatti del 13 e 14 maggio 2013. Al momento del controinterrogatorio alla difesa, quelle precisioni stridono. Soprattutto quando non ricorda, con precisione, l’altezza del sentiero dal cantiere dei lavoranti, come non sa l’altezza delle recinzioni. Il Giudice Capello probabilmente memore dell’ordinanza della cassazione, che riporta la dicitura – dall’alto non potevano sapere cosa colpivano – chiede insistentemente le altezze, D’Amore non sa rispondere con precisione, ma nemmeno approssimativamente. Il Giudice esorta – va beh le vedremo noi.

pada1 con video attaccoDi lì a poco la procura lancia un preparato per l’udienza di oggi, l’avvocato Novaro chiede – ma la procura ha prodotto questo materiale. Risponde il PM Paladino – é un lavoro preparato per oggi. Tutto diventa subito mediatico a giudizio dei presenti, se si fa un rilievo di incidente stradale per capire la dinamica, qui nella ricostruzione della procura tutto viene mischiato e reso piatto ed ininfluente. Senza le altezze e le profondità l’attacco è nullo – diranno in seguito dal pubblico, anche i tempi non sono chiari. L’attacco inizia alle 3e15 zona baita poi sotto l’autostrada alle 3e16, poi entrano per la durata di circa 2 minuti lanciando bottiglie incendiarie, prende fuoco il compressore, tutto dura 4 minuti. La ricostruzione non spiega che le azioni dimostrative sono svolte in diversi punti in tempi diversi e ad altezze rilevanti si parla di 15 metri di altezza, distanze di centinaia di metri, con reti alte mediamente 3 metri. L’impressione vedendo i video è di una zona di guerra concentrata, la Rai

AVVOCATO PELAZZA
AVVOCATO PELAZZA

riprendere tutto.

Si va avanti si sente anche l’ingegnere Gilli di LTF confermare le enormi spese, dai 70.000 ai 100.000 euro al mese per la spesa logistica di guardiania fatta dallo stato e rimborsata da LTF. Ad un certo punto, si intravedono forse, dei gonfiamenti di preventivi dei danni, in primo momento rilevati a 94000 euro e poi ridimensionata – leggermente – come dirà, in consuntivo a circa 70000, dove 1 ora di operaio Itinera costa 100 euro, fatto rilevante per l’avvocato Pelazza, durante l’interrogatorio al Manager Ltf Piergiuseppe Gilli, responsabile anche della realizzazione del tunnel esplorativo di Chiomonte, comunque – dirà – io non ho fatto accertamenti tecnici, i rilievi dei danni li ha fatti l’impresa.

AVVOCATO NOVARO
AVVOCATO NOVARO

L’esposizione dei militari di polizia e di carabinieri assume la solita rilevanza di guerra da film, i termini – siamo attaccati, attacco su più fronti, mi sono portata nell’area più calda. Insomma quella sera, dopo l’attacco di 4 min che causò un’ora di fermo cantiere – quantifico in circa, meno di 5000 euro l’ora di fermo cantiere – dichiara il Gilli, il comandante del servizio al cantiere lancia in allerta la compagnia carabinieri di Susa per – intercettare gli assalitori del cantiere.

Dei presumibili trenta impegnati nell’azione dimostrativa non vi è traccia – esito negativo – dirà la Dottoressa Cianciulli alla giuria popolare. Il resto delle immagini scorre con ricordi offuscati dei testi che seguono.

V.R. (14/07/14)