
di Fabrizio Salmoni
L'”infallibilità” di testi come Lazzaro o di un buon numero di agenti di polizia è stato l’argomento “generale” messo in discussione dall’avv. Rasulo in quest’aula bunker che, da quando parlano le difese, rimane priva di tecnico

che faccia funzionare gli schermi per le immagini richieste dalla difesa (solo uno è funzionante da un paio di udienze almeno e solo per l’apporto dei tecnici di parte ), e di riscaldamento (infatti le parti civili latitano più del solito, malgrado nessuno ne senta la mancanza). La Rasulo fa sua anche la polemica con la Procura “che ha fatto sforzi notevoli per mettere all’angolo le ragioni della protesta e per ridurre tutto a una semplice questione di ordine pubblico”, con questo facendo fronte comune con tutti i difensori che si sono finora pronunciati. Uno strale è dedicato al “cantiere” il cui recinto, comunque illegittimo nei confini stabiliti dalle autorità, in quei giorni d’estate 2011 non erano ancora definiti (oggi lo sono ma l’occupazione interessa un’area ben più estesa “per ragioni di sicurezza”). Scopriamo dall’avvocato che anche l’identificazione del suo difeso è stata fatta a “puntate” cioè prima i digos del comm. Sorrentino hanno puntato nei filmati un “individuo che tira le pietre” che poi è diventato, “in un copia-incolla di immagini” successive, l’imputato: una “scorciatoia” della Procura di cui questo processo è ricco.
Ha rincarato le riserve sull’operato della Procura anche l’avv. Bertone che contesta ruoli, concorso, circostanze: il cantiere che non era un cantiere, il “previo concerto” di atti illeciti, la distanza impossibile dei manifestanti dalle forze dell’ordine perchè dei sassi le potessero raggiungere, i “folti gruppi di persone” che non si vedono in numero da giustificare le aggravanti. Insomma, un film totalmente diverso da quello proiettato dalle pm: “tutto ingigantito”. Al contrario, ci furono tanti atti illegittimi delle forze dell’ordine, come ormai tutti han fatto rilevare e come già descritti in una sentenza riguardante i fatti di Genova 2001. Niente di nuovo e niente di più se non la diretta presenza mafiosa individuata con buone motivazioni, corroborate dalle cronache attuali, nelle ditte che parteciparono prima allo sgombero e poi ai lavori.
Certo, ci fu pesante arbitrarietà, rincara l’avv. La Matina nella sua accorata arringa, nel violare norme e ordinanze; ci sono state affermazioni false delle pm e dei testi. Ci fu, quel 3 Luglio, un pessimo esempio di

gestione dell’ordine pubblico, un’aggressione chissà quanto preordinata a una manifestazione autorizzata non tanto su gruppi di manifestanti che procedevano ad atti dimostrativi (l’aggancio delle reti) ma su tutto il corteo. Solo dopo i gas volarono le pietre. Non ci fu proporzionalità di offesa e ci fu omissione di soccorso perchè si sparò sulle ambulanze e sul personale medico per impedire di intervenire (ne sa qualcosa il giovane Nadalini, uno dei fermati, e quasi linciati di quel giorno). Un attacco duro, quello di La Matina, un avvocato che per riferimento alle ragioni sociali dei valsusini prende un episodio di lotta degli anni Settanta nella sua terra siciliana per impedire la costruzione di una terza pista dell’aeroporto di Punta Raisi, opera inutile e dispendiosa voluta dalla speculazione, dalla mafia e favorita dallo Stato. Lotta in cui fu coinvolto Peppino Impastato destinato ad essere ucciso proprio dalla mafia ma commemorato oggi dall’ipocrisia di Stato. Una storia che si ripete oggi in Val Susa contro gente “che ha il torto- come quei contadini siciliani – di avere ragione”. Poi La Matina affonda: “Che non si aspettino venti anni per dare ragione ai valsusini, quanti ce ne sono voluti per riabilitare il ‘terrorista’ Impastato….Qui siamo di fronte a un comportamento sconsiderato di qualcuno che quel 3 Luglio decise di far saltare l’equilibrio di quella manifestazione…(sussulto di applausi da pubblico e colleghi)…Tutta la verità è stata falsata da una distorta ricostruzione degli eventi. Tutto è falso: la presunta organizzazione militare, i segnali convenuti, le lesioni agli agenti attribuite agli imputati, addirittura la presenza di un trattore in uso ai manifestanti (testimonianza del vicequestore Di Gaetano, smentito e sbugiardato ormai da quasi tutti i difensori su una moltitudine di circostanze), le affermazioni delle pm e dei testimoni. E’ un fiume in piena, La Matina, pur nel suo stile contenuto. Ne ha per tutti. Quel giorno – dice – ci fu un’aggressione forse preordinata a cui la gente reagi legittimamente… la Procura “ha tentato di piegare il processo alla logica della sovversione rappresentata dalla Libera Repubblica della Maddalena per nascondere l’illegittimità della gestione dell’ordine pubblico“. Più di un’ora di intervento duro, deciso che dovrebbe (sottolineo il condizionale) essere difficile trascurare ma che chi era oggi in aula ricorderà tra i più efficaci e appassionati.
C’era poco da aggiungere a quanto detto da La Matina ma qualcosa lo trova l’avv. Panini che se la prende con la parte giocata dai media nell’enfatizzare le versioni dei fatti contrari all’opposizione popolare che hanno sostenuto “le suggestioni” della Procura. Poi passa alla difesa tecnica del suo cliente e smonta le ipotesi di concorso che lo riguardano.
Una difesa prevalentemente tecnica è anche quella dell’avv. Bezzucchi che si dedica a smontare le versioni degli agenti del Secondo Reparto Mobile di

Padova in tema di orari e localizzazioni senza trascurare una critica fondamentale alla Procura, quella di aver chiesto condanne chiaramente “politiche”pur negando di voler fare questione politica contro un movimento: “…richieste di pena non giustificate solamente da reati ma dalla volontà di criminalizzare una realtà antagonista al sistema come nel caso dell’opposizione al Tav…Il compito di una Procura non è quello di sedare i conflitti sociali”. Buon punto ma nel complesso l’ intervento lascia trasparire l’ estraneità di questo avvocato (viene da Brescia) alla battaglia processuale che si è svolta finora in quell’aula bunker e alla rilevanza della questione Tav cosi come vissuta da anni qui sul suo territorio.
(F.S. 25.11.2014)