Processo a Marianna, Simona e Claudia

fabrizioPresenza numerosa di CC e digos all’udienza oggi al processo a Marianna Valenti, Simona D’Andrea e Claudia Muniz arrestate durante una manifestazione antisfratti l’11 Marzo scorso. L’udienza è stata relativamente tranquilla malgrado l’aggressività evidente del PM Rinaudo (lo stesso del processo in aula bunker) che con i No Tav sembra dare il meglio di se stesso “a prescindere”. C’è stata l’escussione dei testi d’accusa e di difesa per accertare come si siano svolti i fatti, in particolare quelli seguenti il fermo delle imputate, a conferma o meno dei verbali di interrogatorio.

L’ispettore di Ps Letizia Gola, teste di accusa, ha suscitato il brusio disgustato del pubblico quando ha ricordato di aver perquisito integralmente le imputate, fermate senza che fossero informate del loro status, dopo averle fatte spogliare per verificare che non avessero “…droga, coltelli, o altri piccoli oggetti atti a offendere”  anche nel reggiseno e nelle parti intime “come da protocollo“. Secondo l’ispettore le imputate, ammanettate a una panca dei bagni del commissariato di via Tirreno, erano restie a farsi perquisire, avrebbero profferito ingiurie, e la Muniz in particolare avrebbe avuto un gesto di stizza gettando avanti a sè un tampone igienico senza colpire nessuno. La D’Andrea addirittura avrebbe rifiutato di appoggiare la propria maglietta su un mobile sporco e impolverato…

Gli altri sei testi a difesa ascoltati in aula, tutti anche indagati nello stesso processo perchè fermati nella stessa circostanza,  hanno raccontato una storia di brutalità gratuita a cui hanno assistito da una “gabbia”, mentre le ragazze venivano tradotte in manette di fronte a loro. In particolare la D’Andrea, minuta e graziosa, trascinata da un energumeno massiccio e pelato che le torceva le braccia ammanettate dietro la schiena, veniva atterrata dallo stesso “con una spazzata” e presa a calci (uno o due) finchè altri agenti intervenivano per tirare via il collega. Anche Marianna presentava un vistoso livido tra la fronte e il naso. Altre testimonianze sono state acquisite come da interrogatori con l’accordo delle parti.

La Corte rinviava quindi al 2 Luglio per procedere con la discussione e quasi certamente arrivare a sentenza. (F.S. 21.6.2013)