
di Valsusa Report
Avevamo iniziato a suggerire l’evento del Tomo Mori [dicembre 2016 Tomo di Mori, contro il territorio], l’abbiamo seguito nel suo rapido evolversi [Natale 2016 Si combatte nelle Fratte, il Tomo Mori non passa]. Quando le amministrazioni di concerto prendono il potere costruttivo, 2 milioni di euro di soldi pubblici vengono spesi e a dire dei tecnici, inutilmente. Il problema scatenante ovvero il diedro non verrà messo in sicurezza, verrà solo costruito il muro che cancellerà per sempre le Fratte di Mori opera di ingegno umano che per centinaia di anni sovrasta in bellezza l’abitato. Le famiglie dell’abitato dovranno essere spostate per il durare dei lavori, quando si sono date favorevoli, questo particolare era oscuro. Di seguito alcune lettere raccolte sui social per dare il metro dell’accaduto. Sul sito davicoloavicolo le perizie tecniche che danno ragione all’ennesima mancanza di ascolto degli abitanti.
20 gennaio 2017 – Da stamattina per ordinanza del sindaco. Il presidio della Tribù delle Fratte è 50 metri dopo il divieto di accesso.
Una ordinanza frutto della fantomatica somma urgenza o piuttosto della somma volontà di negare ogni confronto, ogni pacifica opposizione ad un progetto, quello del vallo tomo, dichiarato da più parti, con avvedute ragioni, semplicemente devastante? Un progetto che si vuole imporre con la forza, impedendo perfino la presa visione e messa in discussione di altre valide soluzioni per la messa in sicurezza della montagna.
Va ricordato che i lavori per il vallo tomo erano iniziati quasi 2 mesi fa e solo la tenace resistenza di tante donne e uomini li ha poi bloccati fino ad oggi.
E va assolutamente notato che erano iniziati senza alcun bisogno di ordinanza di divieti di accesso e transito, ordinanza che incredibilmente è arrivata oggi senza che nel frattempo sia minimamente modificata l’instabilità e pericolosità del diedro.
Perché quindi solo oggi, a 2 mesi di distanza?
2 mesi in cui, senza la Resistenza della Tribù delle Fratte che ogni giorno ha visto sempre più la partecipazione di tante persone, le più varie, i lavori devastanti sarebbero proseguiti ed appunto senza alcuna ordinanza di divieto a percorrere sentieri.
È evidente cosa in realtà mira questo nuovo passo dell’amministrazione comunale …
Non sono certo transenne e segnali che impediscono ed impediranno di impegnarsi e lottare per la salvaguardia del territorio e di un patrimonio storico e culturale, unico. Un dovere prima che un diritto.
Il presidio continua.
Il fuoco non si spegne in vicolo Prearua, terza fratta.
26 gennaio 2017 – Questa mattina le forze dell’ordine si sono presentate in cantiere, gli operai sono entrati in cantiere non dal cancello principale ma come dei ladri dall’alto. Mori è militarizzata.
La devastazione senza la sicurezza voluta dalla maggioranza, dal Sindaco del Comune di Mori e dalla Provincia autonoma di Trento è iniziata. Qui ora siamo in pericolo e nessuna istituzione sembra comprenderlo.
Noi abbiamo cercato il dialogo e come bravi cittadini abbiamo cercato di mostrare la debolezza e l’illogicità del progetto vallo-tomo della PAT, ma non siamo mai stati ascoltati da chi poteva e doveva intervenire.
Ora con la forza, e poche volte in Trentino abbiamo assistito a ciò, il “loro” progetto verrà applicato. Noi ci sentiamo orgogliosi di aver difeso fino alla fine la nostra terra e il concetto di collettività di bene comune.
27 gennaio 2017 – Lasciate che possa condividere ciò che sta accadendo a Mori (per chi per vari motivi nn ha potuto seguire passo a passo gli eventi).
Prima di tutto…per far capire i tempi di questa macchina politico-repressiva che è stata messa in atto: entro la fine di settimana prossima le fratte non ci saranno più. Non si preoccupano tanto della sicurezza, della montagna, dei lavori di cantiere o della gente (sono molto più lontano con i lavori veri e propri necessari per il vallo tomo): devono radere al suolo ogni possibile speranza, ogni scopo per cui lottare. La rassegnazione che permetta a loro di fare ciò che vogliono indisturbati e senza troppi problemi.
Ancora…entro domenica questa (29/01) Elio (avete presente, per chi non si ricorda, la persona più anziana che ha la seconda fratta con le galline ecc. che veniva sempre su con qualcosa: legna cibo ecc) deve portare via tutto. Tutti gli animali e per l’orto…ciccia….lo deve lasciare lì e tutto ciò che ha piantato, anche per il sostentamento. Porterà via ciò che può…il resto lo deve lasciare lì…chiudono il cantiere…come un fortino. C’è un video, che girerà, dove oggi provava a passare con la carriola in mezzo agli operai della misconel, con difficoltà.
Ivo (il fratello di Rosanna, proprietario dei terrazzamenti del presidio e di dove facevamo i oncerti e le feste)) si è fatto i suoi bei pianti mentre ha sotto casa digos e pattuglie. E potrei continuare con un infinità di cose successe ieri sera ed oggi. Non voglio fornire un quadro da tragedia greca, perchè non è; è solo per concretizzare, a chi (come me) la sera torna a casa sua fuori da Mori, cosa stanno vivendo ogni momento gli abitanti delle fratte (e di Mori) e gli amici con i quali abbiamo condiviso questi due mesi. C’è digos e pattuglie ovunque a qualunque ora. Di notte, che non c’è in giro gente…ci sono solo loro.
Anzi, parto da qui per far capire l’urgenza di queste giornate e di quanto sia importante la partecipazione di tutte e di tutti per portare solidarietà a loro e per provare sino all’ultimo a cambiare il corso degli eventi, pur e sempre rispettando l’anima e le modalità dei moriani che hanno intrapreso questa lotta. Stanno andando giù con il pugno di ferro, ma ci sono ancora molti spiragli possibili: è un problema di tempi…e da qui l’urgenza.
Domani alla fiaccolata ed anche lunedì o martedì (ne parleremo domani) dobbiamo fare lo sforzo di esserci (a costo di prendere ferie…chi può). Io personalmente l’ho fatto. Non voglio sperticarmi in valutazioni e motivazioni che ognuno di noi/voi ha ben presente e vive a modo suo. Perciò…tutto queste parole per dire…facciamo un grande sforzo per dare un contributo che possa essere significativo. Questo è ciò che mi sentivo di dire.
Primi appuntamenti : domani alle 10,00 dalla sede usb si parte per andare in giro a mettere gli A3 della fiaccolata e gli striscioni – alle 14,00 sempre da sede usb megafonata per le vie (con la macchina) e volantinaggio ecc.- alle 18,00 fiaccolata dal Municipio (via scuole)-alla fine della fiaccolata si andrà all’auditorium di Mori, dove (oltre ad un po’ di cibo e bevande) verranno proiettati dei video e faremo una assemblea.
Anna delle mamme di Marco no tav
V.R. 28.1.17