
di Davide Amerio.
Occuparsi dell’ambiente non è solo una questione ecologica bensì di “ecologia umana”, perché non è che “l’uomo sta qui e l’ambiente sta lì”; così Papa Francesco nell’incontro tenutosi in Vaticano con oltre 70 sindaci provenienti da tutto il mondo. Un confronto sulle “nuove schiavitù” e sui cambiamenti climatici, organizzato dalle Accademie pontificie per le scienze e le scienze sociali.
Il Papa ha rimarcato l’importanza del rispetto dell’ambiente come elemento imprescindibile dell’umanità. L’enciclica “Laudato Si”, non è da considerarsi un’enciclica “verde”, bensì un’enciclica “sociale”. E’ necessario prendere coscienza della continua distruzione del pianeta e tornare a una coscienza economica iniziale, a ciò che appartiene all’essere umano in quanto parte di un tutto.
Trascurare l’ambiente, distruggerlo, significa creare le condizioni per urbanizzazioni smisurate e creare sacche di povertà e miseria da cui non possono che nascere sofferenze e conflitti sociali.
Forti preoccupazioni sono state espresse da Papa Francesco sulla “idolatria della tecnocrazia” che ruba il lavoro, sopratutto ai giovani. Sconcerto per tassi di disoccupazione giovanile che raggiungo il 50%. Quale può essere il futuro, la vita quotidiana, di queste generazioni di giovani lasciate in balia di se stesse? Ecco crearsi le condizioni per i suicidi, le dipendenze, le guerriglie, sostiene Francesco.
Il Papa sottolinea i pericoli delle malattie rare causate dai fertilizzanti, la desertificazione di intere aree del pianeta, le migrazioni dei disperati e la tratta di esseri umani, ma anche il lavoro nero. Non c’è possibilità se non esiste armonia tra l’uomo e l’ambiente. L’ecologia è da considerarsi parte dell’umanità e il suo rispetto è quindi “sociale”.
L’incontro con i sindaci e i rappresentanti dell’Onu ha prodotto un progetto denominato “Alleanza per lo sviluppo sostenibile urbano”. L’Alleanza verrà presentata ufficialmente a New York il 24 settembre, alla vigilia della visita di Papa Francesco alle Nazioni Unite. Il progetto individua undici punti. Tra questi al primo posto c’è la fine della povertà estrema e della fame nel mondo. Segue l’eliminazione della corruzione e la tratta di esseri umani. Poi c’è il problema di assicurare le pari opportunità tra uomo e donna; la garanzia dell’accesso universale alla sanità e all’educazione, nonché ai servizi di prima necessità per le persone.
L’impegno dei sottoscrittori include la lotta alle impunità che minano lo sviluppo sostenibile e l’uso di sistemi energetici alternativi per evitare il surriscaldamento globale. Il Papa ha richiesto che ci sia un forte impegno nelle città per la creazione di condizioni di lavoro “umane” e per il conforto dei “senza tetto” e delle persone che vivono delle difficoltà. Non da ultimo l’impegno verso una gestione più trasparente dei finanziamenti e dei poteri pubblici e sopratutto un impegno a rafforzare le università perché diventino un polo di innovazione per lo sviluppo sostenibile.
Fonte: it.radiovaticana.va
(D.A. 23.07.15)