Padova negato aiuto a chi possiede 1,5m di terreno in Val Susa.

L'acquisto di un terreno in Val Susa per impedire gli espropri costa molto caro a Luigi Pellin di Padova. I servizi sociali gli contestano l'Isee.

di Davide Amerio.

Ai confini della realtà, edizione sempre attuale per la burocrazia italiana. A Padova Luigi Pellin di 60 anni voce nota di Radio Gamma 5 è un cittadino che ha fatto il possibile per cavarsela non ostante abbia subito tre trapianti. Iscritto ai servizi sociali dal 2000, non ha mai chiesto nulla a nessuno, cercando comunque di lavorare, ma recentemente l’ultima azienda con la quale collaborava lo ha lasciato a casa e allora si è rivolto ai servizi per avere un aiuto. Compilato l’Isee lo ha consegnato e in breve gli è stata notificata una risposta negativa. Motivo? Risulta “proprietario terriero” e quindi non ha diritto ad alcun aiuto. La questione nasce dal fatto che Luigi ha partecipato, con moltissime altre persone, all’acquisto di un pezzettino (1,07 metri) di terra per bloccare gli espropri dei terreni per il Tav in Val di Susa. Un pezzo di terreno agricolo a cavallo tra Susa e Chiomonte.

Ripresosi dallo sgomento di tanta precisione burocratica e della assoluta incapacità di valutare da parte degli organi preposti l’effettivo valore della sua “proprietà terriera”, ha fatto ricalcolare un nuovo Isee con l’aggiunta della “proprietà”. Risultato: il modulo Isee è uguale al precedente, la sua “ricchezza terriera” non modifica la sua reale capacità di spesa. Ora il modulo è stato ripresentato e Luigi è in attesa della nuova valutazione.

Storie di ordinaria e folle burocrazia italiana o qualche manovra di prevenzione ideologica? Sia come sia nel paese di bengodi dei falsi invalidi, dei pensionati d’oro, dei funzionari pagati più del Presidente degli Stati Uniti, degli evasori fiscali a oltranza, accade che un metro di terreno fanno la differenza per chi ha realmente bisogno di aiuto.

Fonte: mattino di padova

(D.A. 16.09.15)