OXI Europa dei popoli Vs Europa dell’austerity.

L'Europa al bivio con il referendum greco. Vincerà la paura o la dignità nella terra che ha visto nascere la democrazia? Il discorso di Tsipras ai greci.

di Davide Amerio.

Il premier greco Alexis Tsipras ha lanciato un appello al popolo greco per il referendum che si terrà nella giornata di oggi 5 luglio 2015.

Una data che può rivelarsi “storica” per l’Unione Europea.

Un piccolo paese culla della civiltà, della filosofia e della democrazia, si ribella alle imposizioni di una Europa lontana dai suoi presupposti fondativi. Un Europa delle banche, della finanza, dei gruppi di potere.

La piazza Syntagma colma di gente che si stringe intorno a Tsipras. Solidarietà giunge da tutta Europa verso il popolo greco da tutti i movimenti e i gruppi politici che denunciano da anni la debolezza del sistema euro e i danni che questo ha provocato sulle spalle dei cittadini europei.

questa non è una manifestazione di protesta – dichiara Tsipras. – Questa è una festa per la democrazia e la libertà. Oggi stiamo celebrando il coraggio e la nostra decisione di prenderci in mano il nostro destino e dare la parola al popolo greco. Oggi festeggiamo e cantiamo, cantiamo per superare la paura, per superare i ricatti

Un discorso fatto di speranza e di dignità, di un popolo che intende opporsi fermamente ai ricatti, alle paure che questa Europa non dei popoli continua a seminare ogni giorno incapace di ammettere i propri macroscopici errori.

(—) l’Europa con i sui valori fondanti non ha niente a che vedere con tutto questo che stiamo subendo. E oggi in questo momento tutta l’Europa ha glli occhi su di voi, sul popolo greco, sui tre milioni di poveri e su tutti i disoccupati. (…) Ridiamo un’altra occasione alla democrazia per farla tornare in Europa, perché l’Europa possa tornare ai valori che l’hanno fondata, che per tanti anni non ha applicato e ha così costretto i popoli a fare scelte contro la loro volontà. (…)

Domenica non decidiamo semplicemente di rimanere in Europa, ma di rimanere con dignità, di avere un futuro e di essere uguali agli altri popoli dell’Europa. (…)

Vinceremo, nessuno può nascondere che abbiamo la ragione dalla nostra parte. Ci vuole molta forza per essere liberi. Respiriamo l’aria della libertà, siamo vincitori, saremo vncitori.

La Grecia ha vinto, la Democrazia ha vinto, i ricatti hanno perso. Il “NO” rimarrà nella storia, il nostro popolo andrà avanti, la Grecia nell’Europa e nella Democrazia!

L’incognita è indubbiamente grande su questo referendum. Sarà più forte la voglia di riscatto del popolo greco oppure il timore di una pressione psicologica e finanziaria esercitata dalla Troika?

Se vince il “SI” la Troika si sentirà pienamente legittimata nell’imporre le ignobili regole dell’auterity.

Se vince il “NO” tutto il concerto europeo potrebbe essere rimesso in discussione. Il “precedente” della Grecia potrebbe diventare la chiave per scardinare il sistema della finanza europea così come concepito. E potrebbe anche essere l’occasione per la Troika di cambiare strada, salvando la faccia, indenne dall’ammettere le proprie colpe e responsabilità

(D.A. 05.07.15)