Ospedale di Susa: le mamme protestano contro la chiusura estiva

CAM00110Nell’ultimo anno le sorti dell’ospedale di Susa sono dipese da un susseguirsi di annunci e smentite: prima la chiusura poi invece il proseguimento dell’attività. Ora torna a essere preso di mira il reparto di Ostetricia da sacrificare sull’altare della spending rewiew.

Questa mattina un nutrito gruppo di mamme ha manifestato davanti all’ospedale esprimendo la propria preoccupazione nei confronti della decisione della Regione Piemonte di chiudere, questa volta per il periodo estivo, il reparto maternità. Il comitato delle mamme teme che questa operazione sia un artificio per non riaprire più il reparto e hanno presidiato l’ingresso dell’ospedale con lo scopo di informare i cittadini di Susa.

Che cosa significa chiudere per il periodo estivo il reparto? Forse che le maternità in corso posso essere rinviate a settembre come si fa per la scuola? Di sicuro questa chiusura costringerà le partorienti a compiere un viaggio di almeno 40 km per giungere all’ospedale più vicino con tutti i rischi che questo può comportare.

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Presenti alla manifestazione l’assessore Sirio Roberto Follis e l’assessore Giuliano Pelissero in segno di solidarietà. “Dobbiamo stare attenti, – ci spiega Pelissero – ogni giorno ci vengono imposti dei tagli che riducono i servizi ai cittadini. Questa chiusura è incomprensibile,  il reparto maternità è un servizio essenziale e quello di Susa vanta risultati eccellenti dal punto di vista sanitario ed umano. Sono stati già ridotti gli ospedali di Avigliana e Giaveno. Siamo riusciti, anche grazie ad una raccolta firme dei cittadini, a difendere tutti i reparti ospedalieri di Susa dai tentativi di chiusura messi in atto negli ultimi mesi. Questa notizia della chiusura estiva ci giunge improvvisa e dobbiamo valutare il merito di questa iniziativa che non condividiamo.

Qualche bandiera No Tav tra i presenti a sostegno delle richieste del comitato spontaneo di mamme e papà “Abbiamo partorito a Susa”; la domanda non cambia: perché si progettano e si finanziano grandi opere togliendo i finanziamenti per i servizi indispensabili?

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La contestazione prosegue con una manifestazione il prossimo sabato 20 luglio alle ore 18.

Davide Amerio 15.07.13