Ordinanza di divieto di circolazione in clarea il futuro della valle?

Riflessioni su quanto emesso dal Prefetto nell'ordinanza di divieto in concomitanza con la manifestazione dello scorso sabato in Clarea

di Gabriella Tittonel

Erano alcune centinaia i partecipanti, lo scorso sabato, alla manifestazione di Giaglione, organizzata per ribadire la contrarietà alno tav Clarea manifestazione 31 1 2015 e luna 009 verdetto emesso in aula bunker a fine gennaio a carico di una cinquantina di no tav. Partecipanti che si sono ritrovati poco dopo le quattordici al campo sportivo di Giaglione, pronti per una nuova marcia fino al cantiere dell’alta velocità in Clarea, e un cartello con l’ordinanza di divieto.

Già nelle prime ore del mattino intanto un piccolo gruppo aveva raggiunto i terreni di proprietà ubicati al di sopra del cantiere e aveva notato come si stessero posizionando alcuni jersey in prossimità del sottopasso e si stesse occupando il ponte che attraversa il torrente, cosa questa divenuta ormai consueta in concomitanza con ogni manifestazione. E proprio a questi primi no tav Clarea manifestazione 31 1 2015 e luna 010visitatori era stato fatto presente che era stata emessa un’ordinanza di divieto di circolazione.

Ordinanza affissa o resa visibile solo più tardi, in una bacheca collocata a fondo della piazza di Giaglione. E ordinanza che non ha fermato i manifestanti, ben decisi a recarsi anche in questa occasione al cantiere. Tenuto a debita distanza comunque dalla sistemazione degli sbarramenti e dall’immancabile presenza delle forze dell’ordine.

Tutto come al solito dunque? Non proprio. Intanto per la prima volta l’ordinanza è stata resa pubblica. Ma soprattutto quello che dovrebbe far riflettere è quanto in essa contenuto. Si fa infatti divieto, fino alle sette del lunedì successivo ( 2 febbraio) di circolareno tav Clarea manifestazione 31 1 2015 e luna 008 sulla strada comunale per frazione S. Rocco tutta e per frazione S. Giovanni tutta. Per tutti, abitanti e mezzi. Delle due frazioni e non, l’ordinanza di divieto.

All’interno delle frazioni. E poi, da sempre suoi abituali frequentatori, in quella che dopo queste due ultime frazioni diviene strada in terra battuta, antica via francigena, che si apre su vigneti e boschi. E che dal 2011 è ormai strada interrotta a motivo del cantiere, privando, tra l’altro, coloro che vi transitano, dell’opportunità di visitare quello che un tempo era l’area archeologica.

Ma, tralasciando quest’ultima opportunità persa di valorizzazione del territorio e della cultura, la domanda ora si pone su quanto affermato nell’ordinanza dove si parla di divieto di circolazione sulle suddette strade per due giorni, a motivo della manifestazione. Che cosa si vuole affermare? Che anche per tutti gli abitanti delle due frazioni per due giorni è scattato il coprifuoco e che quindi nessuno ha potuto no tav Clarea manifestazione 31 1 2015 e luna 019uscire o entrare in casa, accogliere altri famigliari ed ospiti? Il divieto non darebbe adito a dubbi, insidioso passo verso probabili restrizioni future. Che potrebbero prevedere passaggi regolamentati, con presentazione di documenti di identificazione. Aggiungendo un altro vincolante tassello alla libera circolazione.

La cosa deve far riflettere. E deve essere considerata e valutata alla luce di quanto si vorrebbe realizzare in futuro con l’alta velocità valsusina. Qui si è dato il via ad un percorso insidioso, volto a contenere, rinchiudere, controllare. Creando situazioni già vissute in valle negli anni precedenti. Volute, con prepotenza, per ammutolire il dissenso.

G.T. 1.2.15