di Valsusa Report
17 Gennaio 2015, ore 9 Appello del processo Minotauro, processo scaturito dall’omonima operazione facente parte insieme all’operazione Crimine, Albachiara e Colpo di coda alla repressione sulla ‘ndrangheta piemontese. Parla Nicodemo Ciccia, detto Nicareddu, ex pentito che divenne picciotto e sgarrista con una sola seduta di “battesimo”, con l’altro pentito di Minotauro Rocco Varacalli, furono gli unici in Piemonte. Due anni dopo arrivò la Santa, rito celebrato nella tavernetta della casa di Bruno Iaria. Nel 2008, prende la dote di Vangelo nel famoso bar Italia di via Veglia, oggi confiscato, nuovamente dal Iaria in compagnia del Catalano, altro noto esponente ‘ndranghetista del Piemonte.
Nicareddu, comprava droga dagli Agresta di Volpiano, fu questa la partenza verso la scalata dell’organizzazione, finisce due volte in carcere ed è proprio la seconda volta nel penitenziario di Saluzzo che la sua naturale propensione verso il crimine lo fa entrare baciato e sostenuto appunto dal Iaria, noto anche in valsusa per essere balzato alle cronache in una sua occupazione nella ditta Italcoge di Susa, lavorante nel cantiere del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte, come riportato dai giornali del tempo.
Ecco come avvenne, dal carcere di Saluzzo al carcere di Ivrea in cui era detenuto Bruno Iaria fu mandata una lettera dove veniva richiesto il permesso alla cerimonia “doti e fiori da regalare a Ciccia” vi era scritto. Allora Iaria era l’uomo più influente del basso Canavese. Insieme ad un altro grande boss della costa Jonica, il reclutamento della nuova leva, fu possibile, nella lettera di risposta si legge “non ci sono problemi”. Tutto avvennne in una cella del carcere saluzzese “Eravamo in quattro, i quattro membri, formando una zampa di cavallo, mancava una persona, misero un fazzoletto bianco sulla sedia vuota e mi incisero il dito con una lametta, e mi unii al capo di società” Nicareddu, entrò così nella squadra del locale di Cuorgnè distaccamento di Mammola. Oggi, dalle 14 dinuovo in aula.
V.R. 19.1.15