
di Valsusa Report
Vivono nell’Amazzonia, l’ultima comunità residente sulle sponde del fiume Huasaga vicino alla frontiera con l’Ecuador, e vincono la loro battaglia legale contro l’Occidental Petroleum, in Perù dal 1971 al 2000. Le tribù indigene Achuar (nome Achuar significa “gente della palma aguaje”) hanno impiegato tutto il loro tempo e tantissimi viaggi in Canada e America dopo che hanno visto i primi segni d’inquinamento portato dalle compagnie petrolifere.
“Non conoscevamo l’impatto dell’inquinamento e la società petrolifera non ci ha mai avvertito del pericolo – ha testimoniato Adolfina Sandi – mio figlio e mia figlia sono morti vomitando sangue” le dichiarazioni contenute nel processo tenutosi in America.
Una popolazione di oltre 11000 persone raggiungibile dopo chilometri di autobus, canoa e a piedi, luoghi di uno splendore incontaminato a cui nessuno poteva credere che venissero rovinati dagli enormi oleodotti ed estrazioni. Le perdite di oli hanno distrutto un territorio formato da piante e animali unici, un contatto con la natura e la cultura del vivere lontano dagli assembramenti abitativi creati dal cemento, un paradiso che un occidentale può solo più sognare.
Gestiscono il loro territorio come i loro antenati, luoghi sacri e luoghi di sepoltura da rispettare, i pesci e la cacciagione per il giusto sostentamento con le armi cerbottane curate in loco, fattorie agricole per la coltura di piante medicinali e palme di copertura delle abitazioni. Un territorio riconosciuto dallo stato peruviano come “comunità native” con un’estensione di oltre 2,5 milioni di ettari gestito in pace da più di 40 comunità Achuar.
Lo spiega bene al processo, Pitiur Unti Saant, il più rappresentativo della comunità Unkum Achuar, “il nostro popolo ha credenze spirituali che hanno vissuto in questi bacini fluviali dall’inizio del tempo. Tra gli Achuar c’è un profondo rispetto per gli spiriti della foresta e i suoi animali. Il nostro modo di vita può essere meglio descritto come un armonia tra le persone e l’ambiente”, queste probabilmente le parole chiave che hanno fatto pendere l’ago della vittoria in loro favore, le popolazioni Achuar tornano dall’america vittoriosi e la Occidental Petroleum (Oxy) e ora l’argentina Pluspetrol devono abbandonare il territorio.
Una vittoria che ebbe anche momenti molto tesi come ad esempio nel maggio del 2009 quando le compagnie petrolifere armarono una parte di comunità a favore delle perforazioni, quasi causando un conflitto vicino ad una delle piattaforme di perforazione nel Blocco 64. Ed anche in occasioni come il 27 gennaio 2015 in scontri con la Pluspetrol, ne parlammo qui, o con la polizia peruviana ne parlammo qui. L’inquinamento da bario, piombo e arsenico continua a mietere vittime, nessun modo riuscirà a ripagare le perdite subite dagli Achuar, sottoetnia del gruppo Jívaro peruviano.
V.R. 12.3.15