Nucleare l’Austria lo molla il Giappone riparte

L'energia nucleare riparte in Giappone ma è abbandonata dalla vicina Austria che combatte perché l'Europa assuma politiche energetiche green.

di Bruno Garrone.

C’era una volta il nucleare, poi ci furono i referendum, poi le centrale francesi alle nostre spalle poi Fukushima. Speravamo che certi disastri costringessero a una seria profonda riflessione, un cambio di rotta, una diversa valutazione sui rischi e gli impatti ambientali. Le energie alternative continuano a essere trattate con sufficienza, specialmente qui da noi dove gli ultimi governi si sono prodigati per disincentivarne l’uso e gli investimenti.

Quindi non stupisce che dal Giappone arrivi l’annuncio che la compagnia elettrica giapponese Kyushu Electric Power ha avviato le operazioni per caricare il combustibile nucleare nel reattore di Sendai 1, il primo a tornare in funzione dopo il disastro di Fukushima nel 2011.
Dal 7 luglio, finiti i controlli, il combustibile nucleare verrà ricaricato. La compagnia assicura che la “sicurezza” è una priorità e che “faranno di tutto” per garantirla… affermazione poco rassicurante; come quando qualcuno ti dice “farò il possibile”, se le cose poi vanno male in fondo ti avevano assicurato che avrebbe fatto il possibile, ma è andata diversamente.
Al primo reattore seguirà il secondo – Sendai2 – e questi sono gli unici due reattori che hanno ottenuto l’autorizzazione dall’Autorità competente del settore e dalle amministrazioni locali. Altri tre reattori sono stati giudicati conformi secondo i nuovi standard di sicurezza che dovrebbero essere più severi dopo la catastrofe di Fukushima.

Dall’altra parte del mondo, in Austria, non vogliono sentire parlare di nucleare. Non solo l’Austria intende promuove le energie rinnovabili come uniche fonti ma si fa promotrice di una battaglia legale all’interno dell’UE contro il nucleare.
Nel paese l’ultima centrale costruita negli anni ’70 non è mai entrata in funzione dopo il referendum del ’78 che ha bandito il nucleare. C’è qualcuno in Europa che è abituato a rispettare l’esito dei referendum popolari. Non solo,ma si sono impegnati a ricovertire il sito.

Recentemente il governo austriaco ha depositato una denuncia alla giustizia europea contro le sovvenzioni pubbliche concesse dal governo inglese per la costruzione di un reattore nucleare a Hinkley Point. Secondo gli austriaci è pericoloso e i fondi pubblici devono essere destinati alle energie rinnovabili e non si può aspettare oltre nel pianificare un passaggio di tutta l’Europa alle nuove tecnologie moderne di energia rinnovabile. Continuare a finanziare il nucleare crea distorsioni sul mercato energetico, a tal proposito dieci agenzie di energia (austriache e tedesche) hanno stretto un’alleanza commerciale per contrastare il reattore di Hinkley point.

Quest’ultimo dovrebbe garantire introiti al governo inglese in virtù degli accordi stretti con la Francia per una fornitura di 35 anni di elettricità alla EDF (compagnia francese che gestisce l’energia). L’Austria sottolinea invece che bisogna puntare sulle energie rinnovabili e che il nucleare diventerà, ne giro di pochi anni, antieconomico.

Al momento però la Commissione Europea dichiara che la questione energetica è una decisione che riguarda i singoli paesi (Ah l’Europa!).

(B.G. 07.07.15)