Notiziario minimo di Tgvallesusa 3 marzo 20

di Redazione.

Berry Sanders il candidato democratico che potrebbe mettere in difficoltà Trump.
Il candidato socialista che, nei sondaggi, potrebbe essere il vero nemico dell’attuale Presidente degli USA. Ma i giochi di potere interni al partito Democratico lo esclusero già al giro precedente, preferendo la Clinton.
Qui due pareri a suo favore ma che si distinguono per l’idea sul sovranismo e sul populismo, denotando quanto questi due concetti siano molto “elastici” nel nostro paese.
>>>>> di Fabio Marcelli per FQ
>>>>> di Diego fusaro per FQ
Un altra panoramica sulle primarie democratiche qui:
>>>>> di Fabrizio Tonello per Micromega

Texas: quando pensi al socialismo, il Texas non è il primo posto che ti viene in mente. Un sondaggio del mese scorso indica che il 56% dei votanti Democratici ha oggi una visione positiva del socialismo. Solamente il 37% continua ad essere a favore del capitalismo. Identica storia in California. Gli State non vanno verso la rivoluzione, ma i sondaggi indicano un importante spostamento a sinistra dei territori e del pensiero. Anche grazie alla presenza degli ispanici, le chance del candidato Sanders sono in ascesa. Le persone più povere in America hanno la stessa aspettativa di vita che in Sudan. I tassi di mortalità infantile sono raddoppiati tra il 1991 e il 2014. La diseguaglianza sulle retribuzioni non è mai stata così alta dagli anni ’70. La gente è sempre più avversa allo status quo, e si sente tradita dal Capitalismo. Se forse tutta l’America non è pronta per un Presidente Socialista, certo non è mai stata così propensa come adesso.
>>>>> Arwa Mahdawi per The Guardian (UK version

Afghanistan: l’accordo di pace siglato dagli Stati Uniti è davvero un buon accordo? Ma per chi?
Trump porta a casa un accordo prezioso per la sua campagna elettorale ma, di fatto, gli Usa escono sconfitti. I Talebani ottengono il disimpegno degli americani nel paese, e la pace, ma mantengono il conflitto con il governo afgano, che continua ad essere subalterno degli Stati uniti, al punto da non aver giocato nessun ruolo nella partita. Dubbi quindi sulla bontà di questo accordo che, al momento, ha consentito ai Talebani di giocare su più fronti.
>>>>> di Claudio Bertolotti per Affarinternazionali