
di Valsusa Report
La riunione al Muse nel primo giorno di presidenza trentina della Comunità d’azione sulla ferrovia del Brennero, convegno intitolato “Proposte di un percorso per l’utilizzo della nuova ferrovia del Brennero”. Trento quartiere delle Albere da alla luce un incontro dove le parole d’ordine sono sempre le stesse, “una svolta per il futuro, spostamento merci e passeggeri, renderà l’Europa più moderna ed integrata, non solo economicamente, ma anche

culturalmente” l’assessore alle Infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi usa parole già sentite in Valsusa milioni di volte, un esempio passato; a farne eco come l’ex sindaca di Susa, Gemma Amprino, “un’opera già iniziata a cui guardare con occhio critico per migliorarla”, la presidenza trentina si protrarrà fino al 2016.
L’opera costerà circa 8,5 miliardi di euro e sarà pronta entro la fine del 2026, vuole ricordare Konrad Bergmeister, amministratore delegato di BBT SE, la società realizza il Tunnel. Fuori dal locale i No Tav del Trentino, a cui è impedito di poter entrare, “non vogliono sentire quello che abbiamo da dire”, controllati a vista dalle Ff.Oo per ordine dell’ultimo Comitato analisi strategica antiterrorismo del dicembre 2014, dove gli analisti, hanno deciso di rafforzare i controlli su Trento e Rovereto.
Territorio che vai situazione che trovi, strano che per il Tav tutto diventi uguale, chissà se anche qui spenderanno 18.000 euro dell’osservatorio, per controllare i siti No Tav o se gli organi di sorveglianza ritengano che l’unico terrorismo è quello No Tav, come segnalato da Torino, alla commissione parlamentare d’inchiesta del Senato della Repubblica.
V.R. 7.3.15